Lo scoppio ha causato anche una cinquantina di feriti. Attentato nelle Filippine al passaggio di un convoglio militare. «Opera dei ribelli». «No, non siamo stati noi»
MANILA – Una bomba è esplosa all’esterno di una chiesa nel Sud delle Filippine, durante la messa del mattino, uccidendo cinque persone e ferendone 45. Lo riferisce un portavoce dell’esercito. Ribelli musulmani sono sospettati di avere piazzato la bomba vicino a un magazzino alimentare all’esterno della chiesa a Cotabato, ha detto il colonnello Jonathan Ponce.
L’ESPLOSIONE – L’ordigno è esploso al passaggio di un camion dell’esercito. «Questa è opera dei membri del Fronte di liberazione islamico Moro (Milf)», ha detto ai giornalisti Ponce. «I ribelli sono ormai disperati e non scelgono più gli obiettivi. Ora attaccano persino luoghi di culto». Una venditrice ambulante è rimasta uccisa sul posto mentre altre quattro persone, inclusi un soldato e un bimbo di tre anni, sono morte in un vicino ospedale. Tra i feriti ci sono cinque soldati. Testimoni dicono che il vescovo che celebrava la messa aveva appena finito la lettura del Vangelo e stava per iniziare l’omelia quando si è verificata l’esplosione. «E’ stata così forte che sembrava che la cattedrale crollasse», ha detto Merly Sandoval, una fedele, a una radio locale. L’arcivescovo Orlando Quevedo, che celebrava, ha invece commentato: «Questo non è solo un crimine, è un sacrilegio. La violenza non porta a nulla. Preghiamo tutti per la conversione degli attentatori».
LA SMENTITA DEL MILF – Mohaqher Iqbal, uno dei leader del Milf, il più vasto gruppo ribelle islamico nelle Filippine che sono a maggioranza cattolica, nega che la sua organizzazione sia coinvolta nell’attentato. «Chi ha bisogno di un conflitto cristiano-musulmano – ha detto a Reuters in un sms -? Non c’è conflitto religioso nel Sud. Stiamo combattendo per il nostro diritto all’autodeterminazione. Stiamo solo difendendo la nostra gente e le nostre comunità».