Duro Scontro tra il ministro e il quotidiano britannico. Il giornale: «I piani del summit sono nel caos. Intervenuti gli americani». Il ministro: «Solo sciocchezze»
Frattini (Newpress) |
ROMA – Il Guardian spara sull’Italia, a proposito dell’organizzazione del summit dell’Aquila: «Italia fuori dal club del G8». E Frattini risponde ad alzo zero: «È una buffonata, spero che il Guardian esca dal club dei grandi giornali». In serata arriva anche la replica diretta del presidente del Consiglio, Berlusconi: «Una colossale cantonata di un piccolo giornale». Tutto è nato dalla tesi sostenuta dal quotidiano britannico, in un commento dell’editorialista che si occupa di diplomazie, Julian Borger, secondo le quali «all’interno del G8 crescono le voci di un’espulsione dell’Italia, perché i piani del summit sono caduti nel caos». Il commento prevede anche un futuro scenario di vertici senza l’Italia, «sostituita dalla Spagna che ha un più alto reddito pro capite» e riporta alcune affermazioni di alti funzionari occidentali, secondo i quali «il G8 è un club, con la sua quota partecipativa da pagare. L’Italia non lo sta facendo».
«ITALIANI TERRIBILI» – Secondo la fonte citata dal Guardian, «gli italiani – nell’organizzazione del summit – sono stati terribili. Non ci sono né metodi, né programmi». Il giornale scrive anche che, negli ultimi giorni, in assenza di iniziative concrete in agenda, gli Usa hanno preso il controllo della situazione, organizzando una «teleconferenza tra gli sherpa, in un ultimo disperato tentativo di inserire degli obiettivi nel summit». Un analista della New York University citato dal giornale, Richard Gowan, critica duramente la presidenza di Berlusconi: «Gli italiani non hanno idee e hanno deciso che la cosa migliore è propagandare un’agenda molto sintetica per nascondere il fatto che non hanno realmente un’agenda».
FRATTINI: «È UNA BUFFONATA» – «Spero che esca il Guardian dai grandi giornali del mondo» ha dunque replicato il ministro degli Esteri Franco Frattini da Bucarest quando gli è stata rivolta una domanda sull’articolo del quotidiano britannico. Il ministro ha definito una «buffonata» la notizia, riportata dal Guardian, che gli Usa abbiano preso in mano l’organizzazione del summit dell’Aquila con una videoconferenza tra gli sherpa. «È una sciocchezza», ha commentato Frattini. Fonti della Farnesina sottolineano che sulla notizia che gli Usa abbiano preso in mano la situazione c’è «un evidente fraintendimento» perché in effetti una videoconferenza tra gli sherpa c’è stata, ma è stata organizzata da Washington in vista del G20 di Pittsburgh.
LA RUSSA: «NON LEGGO GIORNALI STRANIERI» – «È una sciocchezza, basta non comprare il quotidiano inglese. L’Italia fuori dal G8? Se mai il “Guardian” sarà fuori dalle edicole…». Con una battuta anche il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, liquida l’articolo del ‘Guardian «In questi giorni -dice La Russa- non leggo i giornali stranieri, nè le notizie riprese dai giornali stranieri».
BOSSI: «COPIANO I GIORNALI ITALIANI DI SINISTRA» – Anche Umberto Bossi dice di non essere minimamente preoccupato per le continue accuse della stampa estera nei confronti di Silvio Berlusconi. «Sono critiche – spiega mentre pranza in un bar vicino alla Camera dei deputati con il figlio Renzo – che vengono dall’interno, all’estero copiano i nostri giornali, i giornali della sinistra. Ma Berlusconi – aggiunge Bossi – non cade e non cadrà… Un governo cade se non fa niente ma lui di cose ne ha fatte tante…».
NYTIMES: «G8 COMMEDIA, TRAGEDIA O FARSA. DIPENDE DA BERLUSCONI» – A creare un clima di ulteriore attesa sul G8, con riflettori sempre più puntati su Berlusconi, arriva anche il New York Times che scrive come il vertice potrebbe assumere le caratteristiche della commedia, della tragedia o dell’impresa seria auspicata dai suoi organizzatori. Il più importante quotidiano Usa precisa che l’esito del vertice dipende dal premier Silvio Berlusconi, e dagli «scandali da soap opera a sfondo sessuale» da cui è costretto a difendersi. Ma non solo: a condizionare la riuscita o meno del vertice potranno contribuire anche altri due fattori, il sisma e i no global.