Il premier: «Sono per mantenere tutti format, ma il G14 può diventare punto fondamentale per governance», «ad agosto prenderò casa all’aquila per seguire la ricostruzione»
L’AQUILA – «Sempre più il G14 potrà diventare un punto fondamentale per la governance del pianeta. Tutti i format sono validi e resteranno in piedi a partire da quello del G8, costituito da paesi che fondano la loro politica su valori condivisi come la libertà e la democrazia e quindi credo che il discorso tra i leader del G8 deve essere portato avanti, ma io sono per mantenere tutte le formule G8, G14, G20. Tuttavia penso che in futuro le decisioni più importanti si prenderanno all’interno del G14» ha dichiarato il premier Silvio Berlusconi nella conferenza stampa finale del G8 dell’Aquila, in cui ha sottolineato come il vertice sia «pienamente riuscito».
Il Presidente Lula con Berlusconi
Una maglietta giallo-oro della nazionale brasiliana di calcio autografata: è questo il regalo che il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva ha donato al presidente americano Barack Obama (Ap)
ECONOMIA – Poi il premier è passato a parlare della crisi economica ribadendo il suo tradizionale ottimismo: « Il G8 ha prodotto risultati tutti positivi, il più importante è la fiducia e la speranza nei confronti della crisi. Non ci sono elementi per pensare che la crisi economica si possa aggravare» ha detto Berlusconi. Il capo del governo ha espresso anche la preoccupazione per il ritorno della speculazione, in particolare per quanto riguarda i prezzi del petrolio. « Nel corso del G8 si è manifestato disappunto sul fatto che siano riprese le speculazioni internazionali. In particolare sui prezzi del petrolio, ma anche del ferro, della soia, del grano e del riso e il vertice ha dato mandato agli organismi internazionali preposti che decidano come intervenire soprattutto sugli edge fund».
L’economia non può essere governata solo su base nazionali, servono leggi valide per tutto il mondo. Per uscire dalla crisi serve l’apertura del commercio in tutto il mondo» ha spiegato ancora Berlusconi.
CLIMA – «Abbiamo parlato anche di cambiamenti climatici» ha aggiunto Berlusconi per il quale «I risultati raggiunti sul clima rappresentano un grande successo» del summit G8 dell’Aquila». Berlusconi, ha citato, tra le altre, le «aperture molto, molto importanti» da parte di Cina ed India, disposte ad «assoggettarsi ad alcuni impegni» concreti. «Sul clima India e Cina hanno detto che non avranno le nostre stesse regole, ma a nuovi impegni sono pronti ad assoggettarsi. Con una metafora ci hanno detto che è come se un uomo magro avesse la stessa dieta di un uomo grasso» ha sottolineato ancora Berlusconi. Poi il premier ha aggiunto: «L’amministrazione Usa ha cambiato sul clima la politica della precedente amministrazione e vuole essere alla testa della lotta al riscaldamento mondiale». E per questo il Cavaliere ha parlato «di successo sul clima».
POLITICA INTERNAZIONALE – «C’è stata l’unanimitá sui temi di politica internazionale. Siamo convinti che non si possa assolutamente permettere che l’Iran si doti di armi nucleari» ha detto ancora Berlusconi. Il presidente del Consiglio ha ribadito che bisogna avviare un dialogo forte con l’Iran e «i tempi del dialogo non possono essere troppo estesi».
AIUTI AI PAESI POVERI – «Avevano raggiunto attraverso una iniziativa chiamata «Aquila food security» la cifra di 15 miliardi di dollari in aiuti ma dopo le sessioni di lavoro a cui hanno partecipato anche i Paesi africani abbiamo avuto la soddisfazione di potere passare da 15 miliardi a 20 miliardi di dollari in tre anni» ha spiegato ancora Berlusconi parlando degli aiuti per i Paesi africani.
VICENDE PERSONALI – Berlusconi rispondendo alle domande dei giornalisti fa un punto sulle sue vicende private e sulle polemiche di questi giorni. «Io non ho goduto di nessuna tregua. La situazione è rientrata nella normalità, è la stampa che ha attaccato me, qualche volta qualche risposta l’ho data…», dice il premier.
RAPPORTO CON OBAMA – «Ho avuto un rapporto molto cordiale con Obama» ha detto ancora il premier . «Ieri a cena siamo stati seduti vicini – ha detto Berlusconi – ci siamo parlati in modo simpatico. Lui mi ha parlato della sua vita privata, io gli ho parlato della mia vita privata. Abbiamo aperto un discorso che potrà sfociare in una stima, simpatia, amicizia, che io credo faciliti i rapporti fra tutti i leader. Ho sempre collaborato con tutte le amministrazioni americane, con quella di Clinton, con quella di Bush, al quale ancora mi sento legato da un’amicizia personale, ma devo riconoscere che la nuova amministrazione americana non ha sbagliato un passaggio in politica internazionale e quindi complimenti ancora ad Obama». Obama, del resto, – ha aggiunto Berlusconi – ha stupito tutti. Nonostante non abbia una lunga vita politica nè fosse stato prima governatore, sta dimostrando grande buon senso, capacità di riflessione, profonda acutezza e una capacità di relazioni veramente mirabile. Non dico soltanto un pensiero che è mio – aggiunge il premier – ma un pensiero condiviso da tutti i colleghi intorno alla nuova stagione della politica americana e sul comportamento del presidente Obama».
AGOSTO ALL’AQUILA – Poi il premier ha ribadito la sua volontà di seguire la ricostruzione dell’Aquila spiegando che sarà ad agosto nel capoluogo abruzzese per seguire i lavori: «Sto cercando una casa per venire qui ad agosto: ci tengo troppo a questo risultato di consegnare le prime case entro settembre e credo sia opportuna una mia presenza: l’occhio del padrone, si dice, sappiamo cosa produce…».
«Domani sarò qui all’Aquila alla cerimonia che vedrà completata la prima casa ricostruita» ha spiegato ancora Berlusconi, aggiungendo che «i cantieri procedono con tre giorni di anticipo sul programma».
«Dopo novembre cominceremo a pensare alla ricostruzione degli edifici lesionati o distrutti» dal terremoto dell’Aquila. Nel centro storico «i tempi sono quasi artigianali e il tempo sarà contato non in mesi ma in anni. Ma ricostruiremo L’Aquila entro la legislatura».
RAPPORTO CON L’OPPOSIZIONE – Berlusconi si è poi soffermato sulla possibilità di instaurare un clima di collaborazione con l’opposizione sulla politica estera. «Se cambiamo l’opposizione certamente sì…», dice il premier rispondendo una domanda di un giornalista. «Sulla politica estera non c’è bisogno di nessun rilancio, l’Italia è stata sempre protagonista», ha concluso il premier.