È IL SECONDO CASO NEL 2009. È accaduto a Genzano, un paese dei Castelli Romani. Per i carabinieri si tratta di un «incidente domestico»
ROMA – Un bambino di tre anni è annegato nella piscina gonfiabile nel giardino della sua abitazione, in via Gulla a Genzano, un paese dei Castelli Romani, poco dopo le 10, dopo essere sfuggito all’ attenzione della madre che si trovava in casa. La donna non vedendo più il bambino è andata a cercarlo fuori dal giardino e poi, non trovandolo, ha guardato all’interno della piscina vedendo il corpicino immobile. Chiamato il 118 i sanitari nonostante la rapidità dell’intervento non sono riusciti a rianimare il piccolo.
NESSUNA RESPONSABILITÀ – Secondo quanto riferiscono i carabinieri della Compagnia di Velletri, intervenuti con i militari della stazione di Genzano, non vi sarebbero al momento responsabilità penali nei confronti della madre, di 31 anni. «Un incidente domestico», ha spiegato Marco Piras, il comandante dei carabinieri di Velletri. I militari hanno ricostruito la dinamica: il bambino era in casa con la madre, intenta nei lavori domestici, ma per un attimo è sfuggito al suo controllo. La madre è subito andata a cercarlo ma è stata tratta in inganno dal cancelletto aperto sulla strada: temendo che il bambino fosse uscito fuori lo ha cercato, perdendo così del tempo, ritornata indietro ha pensato al giardino e alla piscina gonfiabile. Si è precipitata ma era troppo tardi: il bimbo era immobile nell’acqua della piscina, una piscina grande, non da bambini, che avevano nel giardino. Lo ha tirato fuori dall’acqua e ha cercato di rianimarlo. Il 118 e i carabinieri sono arrivati subito e lo hanno portato in ospedale, ma per il bimbo era troppo tardi. Il magistrato ha sequestrato l’area, ma non ha ravvisato elementi di responsabilità e ha restituito la salma del bambino ai familiari per i funerali.