Due anni di indagini della Guardia di finanza nella provincia di Agrigento. Denunciati 120 imprenditori di Ravanusa e Canicattì, attivi nel commercio di rottami metallici
PALERMO – Un’evasione fiscale da un miliardo di euro è stata scoperta dalla Guardia di finanza, che ha denunciato 120 imprenditori di Ravanusa e Canicattì, in provincia di Agrigento, attivi nel settore del commercio di metalli e rottami ferrosi. Per tutti l’accusa è di dichiarazione fraudolenta ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. Le verifiche fiscali delle Fiamme gialle, durate oltre due anni, sono state eseguite nei confronti di cinque società operanti nel settore del commercio dei rottami metallici. Recentemente un’altra società, con sede nel comprensorio di Ravanusa e anch’essa operante nella commercializzazione di rottami ferrosi, è finita nel mirino delle Fiamme gialle.
LA TRUFFA – Dall’analisi delle movimentazioni bancarie i finanzieri hanno accertato che, sistematicamente, al versamento di un assegno circolare o bonifico bancario che regolava il pagamento di fatture seguiva, contestualmente, una operazione di prelevamento (in contante o con assegno bancario) di pari importo nel quale figurava come beneficiario il rappresentante legale dell’impresa che aveva ricevuto la fattura che documentava la cessione del materiale, diminuito di una somma che, verosimilmente, rappresentava la «provvigione» spettante alla società-cartiera emittente delle fatture per operazioni inesistenti.