Scontro in piazza dei tribunali. Il conducente della Punto era ubriaco e andava forte, ma si difende: «Si è bloccato il servosterzo dell’auto»
I rilievi della polizia e gli operai al lavoro (Proto) |
ROMA – Due studentesse ventenni morte. Un’altra ragazza ricoverata in rianimazione. E due giovani feriti, per fortuna in maniera lieve. Questo il tragico bilancio di un incidente stradale avvenuto nella mattina di domenica, poco prima delle 6.30 a piazza dei Tribunali, davanti al palazzo della Cassazione a Roma. I cinque ragazzi viaggiavano tutti su una Fiato Punto che per colpa dell’alta velocità – o per un problema tecnico come sostiene il conducente – si è scontrata con un’altra vettura, una Honda Civic, sullo slargo del lungotevere che precede Castel Sant’Angelo, per poi cappottarsi più volte finendo poi su grande palo della luce (poi abbattuto).
GUIDAVA UBRIACO E AD ALTA VELOCITA’- Era ubriaco e andava ad altissima velocità Francesco Loscialpo, 24 anni di Aprilia (Latina), al volante della Punto. Lo hanno accertato i vigili urbani dopo avere sottoposto al test alcolemico il ragazzo. Un altro giovane, Giacomo Campelli, sottoufficiale della Marina e originario di Pomezia (Roma) è in ospedale ma non in pericolo di vita. L’auto, secondo la testimonianza di Emanuele De Simone ed Eleonora Paoletti, i due occupanti della Honda Civic travolti dalla Fiat Punto, «andava a forte velocità e sembrava una bomba». I due sono lievemente feriti. La Fiat Punto, secondo i primi rilievi, ha prima urtato il guardrail del Lungotevere per poi ribaltarsi più volte e finire contro la Honda Civic che era ferma.
SI E’ BLOCCATO IL SERVOSTERZO – «C’è stato un problema tecnico. Si è bloccato il servosterzo e la macchina è andata dritta. Io ho avuto un attimo di panico, mi si è annebbiata la vista e allora è successo tutto». Così si è difeso Loscialpo, il ragazzo alla guida della Punto. Il giovane dice di «stare bene» ma appare ancora molto turbato e confuso. Il padre lo descrive come «un bravissimo ragazzo, un eccellente militare. Quello che è successo stamattina è stata una disgrazia. La macchina aveva un problema tecnico al servosterzo che faceva qualche rumorino. L’auto andava bene, ma avevamo già fissato un appuntamento alla Fiat di Ariccia lunedì mattina alle 8 per farla controllare. Tutto qui». Il padre aggiunge che il ragazzo domenica «era uscito con i suoi amici, tutti universitari». I due ragazzi ricoverati al Fatebenefratelli secondo quanto riferiscono fonti ospedaliere, «non sono in cattive condizioni di salute»
IN RIANIMAZIONE – È stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco per estrarre i corpi delle due giovani, Giulia Brignone e Valentina Arru, che sono morte durante il trasporto all’ospedale. Lotta tra la vita e la morte, invece, Valentina Porcelli ricoverata all’ospedale Santo Spirito di Roma: la ragazza ha riportato un trauma cranico e le sue condizioni sono gravissime, ma stabili. In un primo momento i vigili urbani della capitale avevano comunicato che erano tre le donne decedute nell’incidente.Valentina, parrucchiera 23enne, è di Cisterna di Latina. «Ogni volta che va a dormire dalla cugina senza rincasare, mi manda un sms – ha detto la madre arrivata in ospedale-. La scorsa notte non è arrivato, ho provato a chiamare mia figlia al telefono, che squillava, ma nessuno rispondeva. Allora ho capito che era successo qualcosa: ho chiamato i genitori di altri amici e attraverso il tam tam e la tv abbiamo saputo dell’incidente. Il tam tam di telefonate è cominciato intorno alle 6 e mezzo, quando io stavo lavorando, ho saputo poi dalla televisione».
NON SI PU’ MORIRE COSI’ – I genitori di Valentina Arru, 22 anni, morta nell’incidente notte stanno tornando dalla Grecia dove si trovavano per festeggiare le nozze d’argento. «Morire così, è inaccettabile» dice tra le lacrime è una parente di Giulia Brignone, 22 anni di Latina, che dopo l’incidente era stata portata all’ospedale San Camillo dove è morta. All’ospedale stanno arrivando parenti e amici della ragazza. Una delle sue migliori amiche si è avvicinata al banco dell’accettazione e ha chiesto: «Fatemi sapere almeno se è viva, siamo cresciute insieme»,. Alla risposta dei sanitari, la ragazza è scoppiata in lacrime ed è scappata via.