Indagine condotta su circa 1.200 Pmi italiane dall’Osservatorio Ict Pmi School of Management del Politecnico di Milano. Ma le cose migliorano grazie a un numero crescente di imprese che utilizza in modo “evoluto” sia l’infrastruttura Ict, sia il parco applicativo
MILANO – L’Italia è fanalino di coda in Europa per investimenti nell’Information Communication Technology (Ict), ma le cose stanno migliorando grazie a un numero crescente di imprese che utilizza in modo “evoluto” sia l’infrastruttura Ict, sia il parco applicativo. E’ quanto emerso dall’indagine condotta su circa 1.200 Pmi italiane dall’Osservatorio Ict Pmi School of Management del Politecnico di Milano, illustrata in occasione della presentazione della 46esima edizione di Smau in programma a Fieramilano dal 21 al 23 ottobre.
«Da un lato abbiamo i numeri, che ci dicono che l’Italia è fanalino di coda per investimenti ICT in Europa, dall’altro però abbiamo un mercato Italia che sia per la composizione frammentata che lo contraddistingue, sia per la propensione dell’imprenditore italiano in contesti di crisi a razionalizzare gli investimenti e fare sistema per mettere a fattore comune le esperienze, fanno sì che le imprese italiane possano vedere nella crisi un’opportunità per riemergere con successo e non un contesto in cui paralizzarsi», ha dichiarato Pierantonio Macola, ad di Smau.
Il responsabile della ricerca su Ict e Pmi del Politecnico di Milano, Raffaele Balocco ha invece sottolineato che «negli ultimi due anni abbiamo assistito ad un aumento del livello di maturità Ict delle Pmi italiane». In particolare «le imprese “lungimiranti” che stanno utilizzando in modo “evoluto”, sia l’infrastruttura Ict che il parco applicativo sono passate dal 12% al 17%, mentre si è ridotta dal 42% al 34% la percentuale di imprese “immature”». Segnale che «in media, la sensibilità delle Pmi italiane rispetto all’utilizzo delle Ict è cresciuto negli ultimi anni», ha dichiarato Balocco. Ma nel 2009 la crisi ha fatto sentire i suoi effetti con «solo il 38% delle Pmi analizzate che ha dichiarato l’intenzione di sviluppare progetti Ict nel 2010 rispetto a una percentuale che due anni fa superava il 50%» ha aggiunto Balocco. Quanto alla “maturità” Ict delle piccole medie imprese, l’indicatore in una scala da 0 a 100 misurava 40 nel 2007 è salito a 49 nel 2009. A livello geografico, la Lombardia con un valore di 63 è la regione fra quelle analizzate con il più alto livello di maturità Itc, seguita da Veneto (62) e Emilia Romagna (59), più arretrata la Puglia (37).
Durante la presentazione di Smau 2009 si è svolta anche la premiazione dei 13 progetti vincitori della prima edizione nazionale del “Premio Innovazione Ict”, un riconoscimento per imprese e pubbliche amministrazioni che hanno investito nel settore per potenziare il business e ridurre i costi.