Sulla Finanziaria: «Non dà nulla al lavoro». Sacconi: «Non legge nostre proposte». Replica: ne vorremmo di diverse, presenti pd e idv. Appello a Cisl e Uil per l’unità
ROMA – Gli effetti negativi della crisi non sono finiti, anzi il peggio per i lavoratori arriverà nelle prossime settimane. La previsione è del segretario Cgil Guglielmo Epifani, in occasione della manifestazione nazionale indetta dal sindacato di Corso d’Italia contro la politica economica del governo a Roma. «La crisi avrà gli effetti più negativi sull’occupazione nelle prossime settimane e il governo non sta facendo nulla per sostenere il lavoro e i pensionati» spiega Epifani. Un punto su cui il leader della Cgil chiama a raccolta gli altri sindacati confederali, Cisl e Uil.
UNITÀ SINDACALE – «Avevano detto che avrebbero fatto uno sciopero generale nel caso in cui non ci fossero stati interventi nei confronti delle categorie dei lavoratori e dei pensionati, aspetto il loro giudizio e attendo di vedere se confermeranno lo sciopero – dice Epifani -. Lavorerò ancora per l’unità sindacale ma bisogna avere volontà da tutte le parti. Spero sempre di riuscire a fare una cosa che nel passato abbiamo sempre fatto, manifestazioni insieme». Parlando della Finanziaria e della questione dei fondi destinati ai giovani ricercatori dell’università (confermati dal ministro Gelmini), il leader della Cgil ha detto: «È una manovra che non dà nulla al lavoro, agli investimenti e al Mezzogiorno e non c’è soluzione neanche per i precari dell’università. Gli interventi del governo vanno contro il mondo del lavoro». Epifani commenta poi il differimento del taglio sull’acconto Irpef: «Tra le cose che abbiamo chiesto c’è un intervento per ridurre il carico fiscale su lavoratori dipendenti e pensionati, però nella sostanza non c’è nulla: ancora una volta non si è data una risposta al mondo del lavoro e degli anziani».
BERSANI – Un argomento, quello del sostegno al lavoro, che affronta anche un assente al corteo della Cgil, Pierluigi Bersani. «Il governo ha perso 18 mesi preziosissimi – scrive il segretario del Pd in un messaggio a Epifani, spiegando di non esserci a causa di «impegni presi da tempo» -. È l’ora di una svolta, il Parlamento deve varare una vera manovra anti-ciclica a sostegno della domanda aggregata, quindi dei consumi delle famiglie e, per tale via, degli investimenti delle imprese, dell’occupazione, dei profitti». Bersani parla dell’«aspetto peggiore della difficilissima fase in corso, che è l’occultamento dei problemi, la forzata rappresentazione di una normalità inesistente. Si continua a ripetere che il peggio è alle nostre spalle: non è così per l’economia reale». Sull’argomento si è spesa anche la vicepresidente della Camera Rosy Bindi: «Il lavoro è un’emergenza nazionale e una questione centrale nella agenda del Pd. La crisi è ancora molto pesante e il governo non può continuare a minimizzare gli effetti drammatici, sociali e occupazionali che si scaricano su milioni di famiglie italiane».
SACCONI-EPIFANI – Sulla Finanziaria c’è stato anche un botta e risposta a distanza tra il ministro del Welfare Maurizio Sacconi e Guglielmo Epifani. Il ministro ha accusato il segretario della Cgil di opporsi in modo aprioristico ai provvedimenti del governo: «Mi pare che si possa dire che le nostre proposte non le ha lette e non gli sono piaciute». Replica di Epifani: «L’unica cosa che non può dire è che non leggiamo le proposte del governo. È che vorremmo leggere cose diverse. Non ce l’abbiamo con il governo, ma con quello che il governo fa».
IN PIAZZA PD E IDV – La Cgil scende in piazza a Roma per la seconda volta, dopo la manifestazione nazionale del 4 aprile al Circo Massimo, per protestare contro le politiche economiche e per la tutela del reddito, chiedendo «risposte concrete per l’Italia che lavora». Al corteo, partito alle 14 da piazza della Repubblica e che terminerà in piazza del Popolo, partecipano oltre 100mila persone secondo gli organizzatori. Davanti a tutti lo striscione «Il lavoro e la crisi: esigiamo le risposte». Tante le bandiere della Cgil e della pace, ma anche di partiti: Pd, Idv, Comunisti Italiani. Presenti diversi esponenti politici: Oliviero Diliberto, Antonio Di Pietro, Paolo Ferrero, Enrico Letta per il Pd. Ci sono anche i lavoratori di diverse aziende in crisi, tra cui l’Eutelia.
CENTINAIA DI STUDENTI – Nel corteo è comparso anche un fantoccio di Berlusconi in gommapiuma: sorriso smagliante, banconote da 500 euro che escono dalle tasche e coda da diavolo. In piazza con la Cgil anche centinaia di studenti, perché – sottolinea l’Unione degli Universitari – «con questo indirizzo il governo intende fare una scelta molto precisa, quella di eliminare l’istruzione universitaria dalla spesa pubblica, scelta che contestiamo profondamente perché l’università pubblica non può chiudere».