Cresce l’emergenza per lo smaltimento delle carcasse alla Foce Varano. Era sembrato che riprendessero il largo, ma poi sono tornati a spiaggiarsi
(Ansa) |
MILANO – Sono morti gli ultimi due esemplari che erano ancora in agonia, tra i sette spiaggiati tre giorni fa per cause ancora sconosciute lungo il litorale della Foce Varano, tra i comuni di Cagnano Varano e Ischitella. I cetacei, stretti in uno specchio d’acqua poco profondo, sono morti asfissiati per lo schiacciamento del diaframma. Ora si deve discutere su come risolvere la questione dello smaltimento delle carcasse che diventa urgente tenuto conto che nella zona si è ormai diffuso un forte tanfo dovuto alla decomposizione.
SEMBRAVA CHE SI FOSSERO SALVATI – «Due sembrava fossero riusciti ad allontanarsi ma, dalle ultime notizie, sembra invece che si stiano nuovamente spiaggiando» perché «agonizzanti». A spegnere le ultime speranze, sabato, era stato il direttore delle Campagne di Greenpeace Alessandro Gianni. «Un animale come quello – prosegue Gianni – che si avvicina alla terra è un animale esausto e che sta male». Sicuramente, conclude, «dalle analisi emergerà la presenza di metalli pesanti», anche «se le cause potrebbero essere diverse». La Guardia costiera è al lavoro per recuperare le carcasse dei capodogli spiaggiati sul litorale. La Asl ha dato il via libera alle operazioni per trasferire le carcasse dei capodogli spiaggiati a Capojale in una cava del Gargano purchè – è stato ribadito – tutto avvenga in sicurezza.
PRESTIGIACOMO: «IMPOSSIBILE L’EUTANASIA» – Il ministero dell’Ambiente aveva comunque escluso la possibilità di effettuare eutanasia medica sugli esemplari di capodoglio ancora in vita. «Era stato deciso di abbreviare l’agonia dei capodogli morenti con una forma di eutanasia medica, ma purtroppo – afferma il ministro Stefania Prestigiacomo – non sono disponibili in Italia dosi del farmaco indicato». Certamente, aveva aggiunto il ministro, «questo episodio, che il Ministero seguirà anche nella delicata partita dello smaltimento dei resti degli animali, rappresenta un evento inquietante e richiederà una approfondita analisi per verificarne le cause, ancora misteriose». «Credo anche che sarà necessario, fatta l’esperienza di questa vicenda inedita per le coste italiane – conclude il ministro – prevedere per il futuro la costituzione di una task force capace di intervenire con mezzi adeguati per cercare di salvare questi grandi cetacei».