Dopo la quarta notte all’ospedale San Raffaele di Milano. Il premier è atteso ad Arcore. Forse nei prossimi giorni in una clinica svizzera per «cancellare le tracce»
Silvio Berlusconi |
MILANO – «Mi rimarranno due cose come ricordo di questi giorni: l’odio di pochi e l’amore di tanti, tantissimi, italiani». Silvio Berlusconi parla attraverso una nota diffusa da palazzo Chigi diffusa appena dopo aver lasciato l’ospedale San Raffaele stamane alle 11,50. «Agli uni e agli altri – prosegue la nota – faccio la stessa promessa: andremo avanti con più forza e più determinazione di prima sulla strada della libertà. Lo dobbiamo al nostro popolo, lo dobbiamo alla nostra democrazia, nella quale non prevarranno nè la violenza delle pietre, nè quella peggiore delle parole. In questi giorni ho sentito vicini anche alcuni leader politici dell’opposizione. Se da quello che è successo – prosegue il premier – deriverà una maggiore consapevolezza della necessità di un linguaggio più pacato e più onesto nella politica italiana, allora questo dolore non sarà stato inutile. Alcuni esponenti dell’opposizione sembrano averlo capito: se sapranno davvero prendere le distanze in modo onesto dai pochi fomentatori di violenza, allora potrà finalmente aprirsi una nuova stagione di dialogo. In ogni caso – conclude – noi andremo avanti sulla strada delle riforme che gli italiani ci chiedono».
AD ARCORE – Ora Silvio Berlusconi è atteso ad Arcore alle 15. Ai giornalisti è stata data l’indicazione di allontanarsi ulteriormente dalla via San Martino subito dopo l’arrivo del presidente del Consiglio. Cronisti fotografi e cameraman continueranno il loro lavoro in un parcheggio adiacente. Uno striscione bianco con la scritta «Bentornato a casa» è stato posto sulla siepe a fianco all’ingresso della villa del premier Silvio Berlusconi ad Arcore, dove in mattinata è atteso il rientro del presidente del Consiglio. Le strade che portano all’ingresso della villa sono piantonate dalle forze dell’ordine che tengono i giornalisti a distanza di qualche centinaio di metri. Sono già diverse le troupe televisive che aspettano l’arrivo di Berlusconi.
RIPOSO – Il presidente del Consiglio era ricoverato al San Raffaele da domenica scorsa a seguito dell’aggressione subita in Piazza del Duomo a Milano. Il premier è apparso sorridente, salutando i giornalisti con un gesto della mano. Sul volto del premier evidenti fasciature all’altezza del naso e della guancia. Il primario Alberto Zangrillo, raggiunto telefonicamente, giovedì mattina aveva detto che il premier ha passato una notte tranquilla, con meno dolori rispetto alle precedenti. Mercoledì Zangrillo ha ribadito che Berlusconi dovrà astenersi da attività pubbliche impegnative per almeno 10-15 giorni, e il portavoce Bonaiuti ha aggiunto che difficilmente terrà la tradizionale conferenza di fine anno, mentre non è escluso che possa trascorrere la notte di Natale con i terremotati d’Abruzzo. Il presidente del Consiglio si è svegliato poco prima delle sette e ha ricevuto come sempre per prima cosa la rassegna stampa arrivata da Palazzo Chigi. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti, riferendo, a Rainews24, le condizioni del presidente del Consiglio ha detto che il premier «ha dormito molto bene stanotte, non ha avuto dolori».
LA VICENDA – Il premier è stato ricoverato domenica scorsa in seguito all’aggressione da parte di un 42enne psicolabile, Massimo Tartaglia, che lo ha colpito al volto con una miniatura del Duomo di Milano, rompendogli il setto nasale e due denti.
ATTESO A CLINICA PRIVATA TICINO – Nel frattempo il quotidiano svizzero «Le Matin» svela che Berlusconi intenderebbe recarsi nei prossimi giorni in una clinica svizzera, la «Ars Medica» in Ticino, per «cancellare ogni traccia dell’aggressione» subita al volto: «Il primo ministro italiano deve arrivare alla clinica privata Ars Medica da noi a Gravesano», afferma Carlo Zoppi, sindaco del comune ticinese di 1.200 abitanti, citato dal quotidiano. L’informazione, scrive, non è ancora ufficiale, ma affidabile e Berlusconi «deve arrivare nei prossimi giorni», secondo Zoppi. Il quotidiano ricorda che il premier italiano già conosce la famosa clinica del Luganese. È infatti all’Ars Medica – scrive – che a fine 2003 Berlusconi si era sottoposto ad alcuni interventi di chirurgia estetica.