Conseguenze su circa 3-4 mila posti di lavoro in Svezia. Tramonta la cessione a Spyker. Gm: la chiusura avverrà progressivamente «in modo ordinato e responsabile»
(Afp) |
NEW YORK – La vendita di Saab all’olandese Spyker non può essere conclusa e il marchio svedese sarà progressivamente chiuso. Lo afferma General Motors, sottolineando che Saab onorerà comunque i suoi impegni sul fronte del debito. La chiusura avrà conseguenze su circa 3-4 mila posti di lavoro in Svezia, anche se indiscrezioni stampa, tenendo conto dell’indotto, parlano di conseguenze su 8 mila lavoratori. E infatti il governo di Stoccolma ha espresso la sua «tristezza» per il mancato accordo. Gm precisa inoltre che la chiusura progressiva del marchio Saab non è una bancarotta o una forzata liquidazione.
STOCCOLMA NON INTERVIENE – Il ministro svedese dell’Industria, Maud Olofsson, ha convocato un incontro con i sindacati nel quartier generale di Saab a Trollhaettan, ma ha ribadito che il governo di centrodestra non interverrà a sostegno della società. Per il governo la decisione di Detroit è una doccia fredda, data la pioggia di critiche che ha già sommerso l’esecutivo accusato di aver fatto troppo poco per assicurare il futuro di Saab. La chiusura avverrà in modo ordinato e il processo verrà condotto in collaborazione con lo stesso marchio svedese. Lo afferma General Motors in una nota. L’ipotesi più consistente per la cessione di Saab era in realtà già venuta meno il mese scorso, quando il produttore svedese di vetture sportive Koenigsegg aveva deciso di rinunciare all’acquisto di Saab.
STORIA – Acronimo di Svenska Aeroplan AktieBolaget (aeroplani svedesi società per azioni), Saab nasce nel 1937 come azienda specializzata nella produzione di aeroplani. Al termine della seconda guerra mondiale, la società inizia a diversificare la propria produzione entrando nel settore automobilistico e lanciando il suo primo modello di auto nel giugno 1947. Nel 1990 Gm acquista il 51% del marchio, per poi acquistare il restante 49% circa dieci anni dopo. Saab raggiunse una grande popolarità negli anni Ottanta con il modello 900, ma poi cominciò un lento declino che l’anno scorso l’ha portata a coprire appena lo 0,4% delle vendite europee di auto, con una perdita netta di 3 miliardi di corone (270 milioni di euro).