Il cavaliere collegato da arcore in conference call con la sede del Pdl a Roma. «Nel giudicarlo la magistratura non lasci passare il messaggio che si può colpire liberamente il premier»
MILANO – Silvio Berlusconi ha perdonato Massimo Tartaglia, l’uomo che lo ha aggredito una settimana fa a Milano, ma allo stesso tempo ritiene che nel giudicare il suo gesto la magistratura debba ora tenere conto del fatto che non si può far passare il messaggio che si può aggredire il presidente del Consiglio, che resta una istituzione da difendere. È questo, secondo quanto apprende l’Ansa da chi ha potuto ascoltarlo, il ragionamento che il premier ha svolto da Arcore nel corso di una conference call con la sede del Pdl di Roma per gli auguri natalizi.
«GESTO DA NON SOTTOVALUTARE» – Ritornando sull’aggressione di piazza del Duomo, Berlusconi ha spiegato ai suoi, sempre secondo il resoconto di chi ha potuto ascoltarlo, di aver perdonato umanamente Tartaglia. Sapete che non so portare rancore, avrebbe detto il Cavaliere rivolgendosi agli interlocutori che lo ascoltavano dalla sede di via dell’Umiltà. Detto ciò, il premier ha sottolineato l’importanza che il gesto di Tartaglia non sia sottovalutato. Il suo ragionamento è stato il seguente: non deve passare il messaggio che si può andare in giro e colpire liberamente il presidente del Consiglio che rappresenta un’istituzione; il rischio è che altrimenti parta un tiro al bersaglio. Nel motivare le sue osservazioni, Berlusconi ha poi ricordato che se la statuetta fosse stata lanciata qualche centimetro più in alto lui sarebbe finito «sotto terra» o avrebbe perso un occhio. L’aggressione in piazza Duomo, ha spiegato il Cavaliere ai suoi, è stata frutto di un clima d’odio. Io – ha ragionato secondo quanto riferiscono i presenti – non ho mai scaldato il clima, ho fatto solo notare la provenienza di alcuni organismi istituzionali che è una provenienza chiaramente di sinistra.
SONDAGGI – Nel corso della telefonata da Arcore ai dirigenti e al personale del Pdl Berlusconi ha anche svelato i dati degli ultimi sondaggi sostenendo di godere di un gradimento personale che va oltre il 65% e che il partito «sfiora» il 40%.
«GRATO AL PREMIER» – Alessandro Tartaglia, il padre dell’uomo che ha colpito al volto il premier, è «grato» a Silvio Berlusconi che ha detto di essere pronto a perdonare il suo aggressore. «Sono contento di questo gesto e mi farebbe piacere se per mio figlio ci fosse la possibilità di riscatto». «Il perdono sarà certamente per Massimo Tartaglia un sollievo» ha detto l’avvocato Daniela Insalaco, legale dell’uomo in carcere per aver ferito il Cavaliere.
BERSANI – Anche Pier Luigi Bersani, segretario del Pd, nel corso della registrazione di Porta a Porta è in qualche modo tornato sul tema dell’aggressione a Silvio berlusconi. «I fatti di violenza vanno condannati senza aggiungere parole» ma «nel nostro Paese c’è un aria un po’ pesante perché non c’è ascolto». «Ognuno faccia il suo mestiere – ha aggiunto Bersani -, qualsiasi tipo di critica e pulsione deve avere una risposta. Anch’io penso che in qualche punto del Paese tiri un’aria non buona». Quanto all’ipotesi di norme restrittive per il web Bersani ribadisce che «ci sono altre strade, ci sono meccanismi di autoregolamentazione dei gestori della rete».
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