Il precedente: nel 1994 scatenò una rivolta fra i turisti italiani a Formentera. In manette Roberto Maria Adago, socio di «Baci & Abbracci». Coinvolto il figlio di un noto industriale
L’ingresso dell’Armani Privé in via Manzoni (Newpress) |
MILANO – Una rissa scoppiata all’Armani Privé, locale esclusivo di via Manzoni a Milano, ha coinvolto all’alba di giovedì personaggi noti del mondo della moda e dell’imprenditoria. Per resistenza a pubblico ufficiale, per essersi scagliato contro i carabinieri intervenuti per identificare i protagonisti dell’episodio, è stato arrestato Roberto Maria Adago, 42 anni, socio del marchio di abbigliamento «Baci & Abbracci» che in passato era stato lanciato dal calciatore Bobo Vieri. Denunciati con l’accusa di rissa in concorso tre ragazzi tra i 33 e i 20 anni: il più giovane sarebbe il figlio di un noto industriale italiano.
UN APPREZZAMENTO A UNA DONNA – La rissa, che ha portato il personale dell’Armani Privé a chiedere l’intervento dei militari, è scoppiata intorno alle 2 del mattino, in una sala al piano interrato: forse all’origine della lite ci sarebbe stato un apprezzamento rivolto ad una donna. Quello che è certo è che tra l’imprenditore della casa di moda e il gruppetto di tre giovani (un quarto si sarebbe dato alla fuga, riuscendo a sottrarsi ai controlli) sono volati schiaffoni, pugni e calci. All’arrivo dei carabinieri del Nucleo Radiomobile i medici stavano medicando Roberto Maria Adago, mentre a poca distanza c’era il figlio dell’industriale con gli amici. Ad un tratto il proprietario del marchio d’abbigliamento ha cercato di raggiungere il gruppo di «rivali» e poi si è avventato contro i militari che a quel punto sono stati costretti ad ammanettare l’imprenditore. Ad Adago, trasportato al pronto soccorso dell’ospedale Fatebenefratelli, sono stati diagnosticati 15 giorni di prognosi.
IL PRECEDENTE A FORMENTERA – Non è la prima volta che il focoso imprenditore milanese fa parlare di sé per essersi ribellato alle forze dell’ordine in luoghi frequentati da vip. Il 4 agosto 1994 l’allora 26enne Roberto Maria Adago scatenò un tumulto a Formentera, incitando alla «rivolta» oltre 400 turisti italiani, e finì nelle carceri dell’isola delle Baleari. Adago quella volta aveva incitato i turisti a ribellarsi contro due vigili urbani che, aiutati dalla gru municipale, stavano rimuovendo auto e moto parcheggiate irregolarmente sull’affollatissima strada di Roca Plana, fra i tavolini e i bar notturni del quartiere di Es Pujols. Il comandante dei vigili urbani era intervenuto, ma la folla aveva circondato la sua auto e aveva iniziato a prenderla a calci, costringendo il malcapitato a rifugiarsi, correndo, nella vicina caserma della Guardia Civil. E poi auto bruciate, una molotov contro il municipio, la caccia al responsabile. Alla fine Adago si consegnò spontaneamente alle autorità, dopo una telefonata al consolato.
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