Il delitto mercoledì sera: due colpi di pistola in casa. In manette i due ragazzi di 18 e 16 anni. Da subito le indagini erano state orientate verso i familiari
MILANO – I carabinieri di Desio hanno fermato i due figli di 16 e 18 anni di Cosimo Agostino, l’operaio di 44 anni ucciso mercoledì sera a Desio con due colpi di pistola sparatigli nella sua abitazione. In casa non c’erano segni di effrazione, la porta d’ingresso era intatta e la tavola apparecchiata per la cena: fin dai primi momenti le indagini erano state quindi orientate verso persone molto vicine alla vittima. Sentiti per esempio un parente e un socio in affari, con cui il morto, originario della provincia di Reggio Calabria, potrebbe aver avuto rapporti d’affari, forse illeciti. I carabinieri avevano vagliato con attenzione anche la posizione dei familiari di Cosimo Agostino. In particolare della moglie, che aveva scoperto il corpo riverso nel soggiorno di casa in un lago di sangue; della sorella, che abita nella casa di fronte e che ha fatto la telefonata al 118; del figlio 18enne, che quella sera non era in casa. L’altro figlio, di 16 anni, era invece con la madre. Da queste indagini si è arrivati al fermo dei due ragazzi. Non si esclude che la pistola con cui è stato ucciso fosse sua.
LE LITI IN FAMIGLIA – Dopo aver aperto e chiuso per fallimento prima un bar a Riace e poi un negozio d’abbigliamento a Bovisio Masciago, Cosimo Agostino – che aveva scontato anche un periodo di sorveglianza speciale per detenzione e spaccio di stupefacenti – stava cercando di risolvere i suoi problemi economici andando a lavorare come operaio in un’azienda di ferramenta di Novate Milanese. Lo stipendio di precario, però, non gli consentiva di mantenere in modo soddisfacente la famiglia. I vicini hanno raccontato di frequenti liti nell’appartamento: in alcuni casi, a sedarle erano dovuti intervenire i carabinieri.
Redazione online