Di pietro: «Berlusconi? fa come il marchese del Grillo». de magistris attacca napolitano. Dopo la bocciatura del Tar la parola all’ufficio elettorale. Bersani dice no al rinvio: «Sarebbe un altro pasticcio»
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Pannella e Bonino (Lapresse) |
ROMA – Nel Lazio è ancora caos liste. All’indomani della bocciatura del Tar, che non ha riammesso la lista del Pdl Roma, i riflettori sono ora puntati sull’ufficio elettorale del Tribunale, al quale lunedì è stata consegnata ex-novo la documentazione e che deciderà in giornata sull’ammissione o meno della lista alle prossime Regionali. «L’ordinanza del Tar vincola tutte le parti del processo, quelli che hanno perso e quelli che hanno vinto, e in particolare l’ufficio circoscrizionale elettorale, a rispettarla» dicono i legali del Pd. Dal canto loro, gli esponenti del centrodestra confidano nel nuovo iter, ritenendo di aver risolto il caso con il varo del decreto interpretativo e sperando dunque che l’ufficio centrale circoscrizionale non segua l’orientamento del Tar secondo il quale, fra l’altro, il decreto non può essere applicato perché la Regione ha una sua legge elettorale. Tra le file della maggioranza l’ipotesi di un rinvio del voto in Lazio si fa sempre più insistente. «Sono sereno perché‚ penso che il Consiglio di Stato, nella sua giurisprudenza, privilegia il diritto degli elettori al voto e, dunque, si andrà verso un ripristino della lista e un conseguente rinvio delle elezioni» ha scritto in una nota il ministro per l’Attuazione del Programma, Gianfranco Rotondi.
PANNELLA: «RINVIO DI UN MESE» – Anche i Radicali sono d’accordo con il rinvio della competizione elettorale, ma in tutte le regioni italiane. Riuniti in assemblea nazionale per fare il punto sulle iniziative da intraprendere dopo l’approvazione del decreto “salva-liste”, hanno proposto una sanatoria per le firme delle liste già presentate e il rinvio del voto di un mese. «Per sanare una situazione pregressa proponiamo il rinvio del voto di un mese perché altrimenti la campagna elettorale non è legale – dice Marco Pannella durante l’assemblea nazionale del partito -. È necessario dare la possibilità a tutti, non solo al Lazio e alla Lombardia, di votare correttamente e legalmente». Dello stesso avviso è Marco Cappato, candidato in Lombardia, che ha sottolineato «la necessità di riconquistare il diritto di andare a un voto democratico. Non proponiamo un ritiro delle candidature, ma un rinvio, uno spostamento del voto per riportare la situazione alla legalità». Pannella ha quindi sottolineato di essere contrario all’ipotesi del ritiro di Emma Bonino, «anche perché non mi sembra tecnicamente possibile».
«PASTICCIO SU PASTICCIO» – Assolutamente contrario all’ipotesi di un rinvio del voto è invece il Pd. «Per l’amor di Dio, sarebbe un altro pasticcio – dice Pierluigi Bersani -. Hanno sommato turbamenti a turbamenti, pasticci a pasticci. Vuole il centrodestra raffreddare la testa e riposarsi un attimo? È ora che i ministri smettano di avanzare ipotesi. C’è una scadenza elettorale ed operazioni di validazione in corso. Punto» ha tuonato il segretario dei democratici, motivando con queste parole la sua contrarietà dei democratici all’ipotesi di rinvio del voto nel Lazio. «Come si vede il pasticcio si ingrossa. Volevano farsi una norma su misura e hanno sbagliato anche la misura» ha aggiunto Bersani, attaccando il governo dopo che il Tar ha escluso la lista del PdL nel Lazio. «Quello che denuncio con più forza – ha detto il leader Pd al termine della riunione del gruppo del Pd che ha deciso di fare ostruzionismo in Parlamento – è che pasticcio dopo pasticcio la maggioranza e il governo stanno impedendo al Paese di parlare dei suoi problemi». Per questo, ha aggiunto Bersani, «useremo la nostra mobilitazione di sabato non solo per protestare ma anche per affermare che le priorità del Paese sono democrazia e lavoro».
IDV ALL’ATTACCO – «Berlusconi fa come il marchese del Grillo: siccome comando io, mi faccio la legge come voglio io… E il presidente della Repubblica che gli va appresso…» è l’attacco di Antonio Di Pietro, intervistato su Sky Tg24. Il leader dell’Idv ha assicurato che con il Pd si andrà in piazza «insieme con grande determinazione». La decisione del capo dello Stato di firmare il decreto «salva-liste» non è stato «un comportamento corretto», ma «da oggi in poi Italia dei valori vuole evitare che puntando l’attenzione sul Quirinale si distrae l’attenzione sull’assassino della legalità, che è Berlusconi». Il leader dell’Idv ha quindi paragonato «Benito Mussolini e Benito Berlusconi: sono la stessa cosa. Se vinciamo due a zero farà una legge secondo la quale lo zero vince sul due, sono cose che faceva Mussolini». Affondo sul presidente della Repubblica invece da parte di Luigi de Magistris: «Napolitano non sta facendo in realtà nulla per impedire lo svuotamento della Costituzione e non usa gli strumenti che la Carta gli affida per arginare il costante abuso del diritto» scrive l’ex pm sul suo blog, sostenendo che il Colle sta in questo modo «avallando l’attuazione del piano di rinascita democratica ideato da Gelli ed oggi realizzato dal premier piduista Berlusconi».
«FINITELA!» – D’altra parte, il coordinatore nazionale del Pdl, Sandro Bondi, in una nota si rivolge duramente all’opposizione: «Adesso basta! Finitela! Abbassate le grida, le urla, gli strepiti. Smettetela di mettere in scena l’ennesimo massacro delle istituzioni, della democrazia, della Costituzione. Non vi accorgete che in questo modo state davvero martoriando questo povero Paese?». «Che cosa volete – chiede Bondi? – Volete che il Pdl venga escluso dalle elezioni? Volete vincere a tavolino le elezioni? E volete pure fare una bella manifestazione per mettere sotto accusa il partito di maggioranza relativa?», chiede il ministro dei Beni Culturali. «Recuperate un poco di ragionevolezza – è l’invito di Bondi -, fate valere un minimo di ragionamento politico, mantenete almeno un briciolo di rispetto per le istituzioni. Siamo capaci anche noi, se lo volessimo, di fare delle belle manifestazioni, di fare lo sciopero della fame, ma siamo troppo preoccupati dello stato della nostra democrazia e del futuro di questo Paese, per scendere al vostro livello», conclude.
Redazione online