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  1. francesco zaffuto
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    Questi i risultati: fatica, un continuo stress da esami, tasse per la frequenza universitaria, spese per i libri e a volte per il mantenimento degli studi fuori sede. Inoltre, per tutto il periodo degli studi nessuna contribuzione, certo gli anni di università possono essere riscattati sul piano contributivo, ma ciò accade a caro prezzo e tutto a carico del lavoratore laureato.
    In pratica il neolaureato deve ringraziare la “Provvidenza” se non resta nella condizione di disoccupazione e deve accontentarsi di forme di sottoccupazione per almeno cominciare a sopravvivere autonomamente dalla famiglia di origine.
    Una persona nel nostro paese Italia può perfino essere rovinato dagli gli studi, basta laurearsi con qualche anno di ritardo, basta dovere andare in giro a presentare un curriculum in diverse aziende che cominciano a nicchiare sulla poca esperienza nel mondo del lavoro; puoi perfino trovare un diniego per un lavoro manuale.
    Sentirsi dire: “Come, Lei è laureato e vuole fare il magazziniere o addirittura l’operaio? Ma non fa per Lei, deve cercare una collocazione adatta”. E intanto il tempo lavora contro di te.
    Anche quel rifugio che per tanti anni è stato l’insegnamento è venuto a mancare; perfino trovare una supplenza è diventato difficile con le nuove scelte di riduzione della Gelmini tagliatrice di teste.
    Per non parlare poi delle professioni libere, con le corporazioni che si chiudono a riccio, come quella degli avvocati che vogliono costruire una diga insuperabile contro l’affluenza degli ultimi arrivati.
    Allora i nostri politici di governo, e primi fra tutti quelli che si occupano di istruzione, la smettessero di cianciare sul merito. Se non si trovano alcune soluzioni per i laureati è meglio scrivere un avviso dinanzi le porte delle università del tipo:
    “Se non siete figli di industriali con aziende ben avviate
    O se non siete figli di….
    O se non siete baciati dalla fortuna
    Perdete ogni speranza o voi che entrate”.
    Questo è quello che dico ai farisei e ai sepolcri imbiancati, ma ai giovani dico “non arrendetevi mai”
    francesco zaffuto http://www.lacrisi2009.com

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