Il caso Scajola infiamma la puntata di Ballarò. Il condirettore del Giornale attacca il presidente del Copasir parlando di affitti a basso costo di cui avrebbe beneficiato. La replica: “Lei è un bugiardo e un mascalzone”.
“Lei è un bugiardo e un mascalzone. Vada a farsi fottere. Lei è pagato per fare il difensore d’ufficio del governo…”. Così, durante un duro scambio di battute Massimo D’Alema ha apostrofato Alessandro Sallusti, condirettore del Giornale, durante la puntata di Ballarò. La discussione, che era iniziata dalle dimissioni del ministro Scajola, si è spostata sui presunti ‘favori’ ai politici per l’acquisto e gli affitti ‘di favore’ cui avrebbero beneficiato. Sallusti ha chiamato in causa lo stesso D’Alema, che ha subito ribattuto di aver pagato l’affitto delle sue case “a prezzi di equo canone”. Ma i toni si sono immediatamente alzati.
“Le daranno un premio – ha detto il presidente del Copasir rivolgendosi a Sallusti – le manderanno qualche signorina…” “Le signorine le usavano i suoi uomini in Puglia per corrompere” ha replicato il giornalista. “No, le signorine andavano dal suo presidente del Consiglio e datore di lavoro”, ha ribattuto D’Alema. Il clima è rimasto infuocato per alcuni minuti, finché Giovanni Floris ha lanciato un servizio sul dissenso dei ‘finiani’ all’interno del Pdl.