GRAN BRETAGNA: Exit Poll. Ai conservatori 307 seggi mentre ai laburisti ne andrebbero 255. Delusione per Nick Clegg fermo a 59
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David Cameron con la moglie Samantha lascia il seggio dopo il voto (Lapresse) |
LONDRA – La Gran Bretagna chiude l’epoca dei laburisti di Blair e sceglie i Tory, i conservatori di David Cameron. Ma non lo fa con sufficiente decisione per assicurarsi un futuro tranquillo. Si profila infatti una vittoria senza maggioranza. Alle 23 in punto, con un conto alla rovescia scandito al secondo, la Gran Bretagna ha conosciuto infatti il risultato del primo exit poll dopo la chiusura dei seggi per le elezioni politiche. I dati assegnano ai conservatori di David Cameron 307 seggi, 19 in meno della maggioranza di 326 parlamentari necessari per governare da solo configurando al momento l’incubo del parlamento paralizzato (Hung Parliament) privo di una netta maggioranza. Non accadeva dal 1974 al conservatore Edward Heath. I laburisti di Gordon Brown sono il secondo partito con 255 deputati. Alla fine, deludente il risultato dell’astro nascente, il liberal-democratico Nick Clegg fermo a 59 seggi.
CAMERON: «POSSIAMO GOVERNARE» – Il primo commento di David Cameron, rilasciato a Sky News è stato comunque di grande soddisfazione: «Questa è una vittoria decisiva per i conservatori, con questo risultato possiamo governare. Il risultato è un deciso rifiuto dei Laburisti e rappresenta il più grande cambiamento per la Gran Bretagna dal 1931».
«DISPONIBILI AD ACCORDI» – I conservatori, secondo il ministro dell’Interno Alan Johnson, sembrano essere andati meglio di quanto prevedevano i sondaggi: «Rispettiamo il volere degli elettori britannici». Il laburista Johnson, intervistato da Sky News ha aggiunto: «Non abbiamo problemi a fare accordi o coalizioni», lasciando aperto ogni scenario. Secondo il ministro tuttavia, è ancora prematuro dare per certo il risultato delle elezioni. Riguardo a cosa farà Gordon Brown, Johnson ha detto che il premier uscente «merita almeno di essere lui a prendere la decisione».
LO SCENARIO – Se i numeri provvisori degli exit poll troveranno conferma nello scrutinio nessun partito riuscirà a raggiungere la maggioranza assoluta, né i conservatori con i loro 307 seggi, né la somma di Labour e Lib-dem, che arriverebbero a 315. Ne esce un parlamento «appeso», paralizzato, una circostanza prevista ma anche molto tenuta, perché la Gran Bretagna a una instabilità del genere non è certo abituata. Se la regina Elisabetta assegnerà a Cameron il compito di formare un governo, questi avrà tempo fino al 25 maggio per convincere altre formazioni a fornirgli i 19 voti di cui ha bisogno, magari come appoggio esterno. Quel giorno infatti Sua Maestà leggerà il suo discorso al Parlamento, di fatto il programma del nuovo governo scritto dal premier designato e su quel testo i Comuni e i Lord voteranno la fiducia a Cameron.
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