Il caso Gugliotta, arrestato la sera di Roma-Inter, avrebbe intenzione di rifiutare cibo e acqua. La vicenda arriva a Montecitorio al Question time: risponde il ministro Vito
Stefano Gugliotta |
ROMA – La procura di Roma ha indagato un agente per lesioni volontarie a Stefano Gugliotta, il ragazzo di 25 anni picchiato dagli agenti di Polizia la sera della finale di Coppa Italia e ora detenuto nel carcere di Regina Coeli. Il poliziotto è accusato di aver sferrato un pugno al ragazzo per cui la Procura ha chiesto la s carcerazione. Si attende la decisione del Gip.
GLI ELEMENTI DI ACCUSA – La decisione di iscrivere nel registro degli indagati il poliziotto è stata presa al termine della riunione del procuratore aggiunto Pietro Saviotti e del pubblico ministero Francesco Polino al quale è affidata l’inchiesta. Nel pomeriggio di martedì il magistrato aveva interrogato a lungo l’agente e aveva ad un certo punto interrotto la sua audizione essendo emersi elementi che poi una volta valutati sono sfociati nella decisione presa oggi. Al poliziotto si contesta d’aver colpito Gugliotta che ora viene considerato, come è scritto nella richiesta di scarcerazione presentata al gip Aldo Morgigni, vittima di un atto arbitrario. Il parere mandato dalla Procura al giudice è stato anche trasmesso al ministero dell’Interno e sarà utile per dare una risposta alle interrogazioni parlamentari che sono state presentate sulla vicenda. L’audizione del pubblico ufficiale è stato interrotto dal pm Polino perché per andare avanti si era resa necessaria la presenza di un avvocato. Al vaglio degli inquirenti c’è anche la posizione di un secondo agente. Ma per ora si è proceduto solo nei confronti di chi ha colpito, senza averne motivo, Gugliotta.
SCIOPERO FAME – E il padre del ragazzo ha fatto sapere che il figlio sarebbe pronto a iniziare lo sciopero della fame. «Non ce la faccio più. Da oggi non voglio più mangiare né bere» gli avrebbe detto questa mattina a suo padre «Siamo arrabbiati – ha detto il padre che indossa anche oggi una maglia di color rosso – non vediamo l’ora che esca. Come fanno a difendere delle persone accusando mio figlio?».
LA LETTERA – «Stefano è molto determinato. Ci ha detto che dorme a sprazzi e che sta scrivendo molto. Questa notte si è svegliato arrabbiato ed ha scritto una lettera di accusa». Lo ha detto il consigliere del Pd della Provincia di Roma, Marco Palumbo, che questa mattina insieme al consigliere regionale Enzo Foschi, ha fatto visita al carcere di Regina Coeli a Stefano Gugliotta. «Voleva che consegnassimo la lettera alla madre – ha aggiunto Palumbo – ma non è stato possibile perchè un responsabile del carcere lo ha vietato per regolamento». Nella lettera di quattro-cinque pagine, Stefano avrebbe ripercorso la sua vicenda e tutto quello che è successo la notte della finale di Coppa Italia. Al termine della lettera annunciava la sua volontà di iniziare lo sciopero della fame.
IL CASO – Stefano Gugliotta è stato picchiato e arrestato a Roma la sera della finale di Coppa Italia vicino allo stadio Olimpico. Il video dell’aggressione, ripresa da un telefono cellulare, è stato inviato dai familiari del ragazzo alla redazione del programma di Raitre «Chi l’ha visto?» che poi lo ha diffuso. Il giovane si trova attualmente a Regina Coeli, dove ha ricevuto oltre ai familiari, anche le visite di alcuni parlamentari.
QUESTION TIME – E il caso arriva anche alla Camera. Alle 15 durante il Question Time trasmesso dalla Rai in diretta televisiva dall’Aula di Montecitorio, il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Elio Vito, risponderà, tra le altre cose sugli elementi in possesso del governo in merito alla vicenda del ferimento del giovane di Gugliotta da parte di alcuni agenti di polizia.
CHI E’ L’AGENTE – È un poliziotto del Reparto Mobile in servizio da circa 15 anni, l’agente indagato per lesioni volontarie. E’ considerato dai colleghi «una persona tranquilla» e al momento né lui né gli altri tre agenti dello stesso reparto, ascoltati ieri in Procura, sarebbero stati sospesi dal servizio.
Redazione online