La struttura rimossa dopo l’arrivo dei vigili. Capri: l’attore aveva costruito un veranda nella dimora di famiglia in cui visse lo scrittore inglese
Christian De Sica (Ansa) |
NAPOLI — A farli scoprire, quasi certamente, è stato un condomino spione (ce ne sono anche a Capri), perché dal basso non si riesce a vedere granché. E così anche Christian De Sica e la moglie Silvia Verdone sono finiti nel lungo registro degli abusivi celebri. Colpa della veranda fuorilegge fatta costruire su uno dei terrazzi di Villa Quattro Venti, storica dimora caprese ormai da tempo divisa in lotti separati. Una struttura in vetro da 5 metri per 2, nemmeno troppo invasiva, però tirata su in violazione dei vincoli paesaggistici e ambientali dell’isola. E che, bisogna dirlo, già non esiste più. L’attore romano e la sorella del suo amico d’infanzia Carlo non hanno opposto alcuna resistenza, anzi hanno immediatamente abbattuto il gazebo, a spese proprie, senza aspettare l’ingiunzione. Con ciò hanno sanato l’abuso edilizio, evitando la procedura amministrativa. Ma non quella penale, che è partita in automatico.
I controlli sono partiti un mese fa, quando ai vigili è arrivata la segnalazione anonima: nella residenza arabeggiante a torre quadrangolare, che fu del pittore Elihu Vedder e in cui per un breve periodo ha soggiornato lo scrittore D.H. Lawrence, c’erano strani lavori in corso. I padroni di casa al momento erano assenti, perciò il sopralluogo è andato a vuoto. Non il secondo, pochi giorni fa. Christian e Silvia, che certo non potevano dichiararsi abusivi per necessità, hanno spiegato di avere agito in buona fede. Convinti che tre pareti in vetro fossero una miglioria consentita senza speciali licenze.
La porzione di villa, arredi tutti bianchi, comprende tre o quattro camere da letto, un soggiorno e i servizi. Christian e Silvia l’hanno acquistata circa dieci anni fa. La zona più bella sono proprio le terrazze affacciate sul golfo di Napoli, dalla parte di Marina Grande. Una veranda poteva persino passare inosservata. Non allo sguardo attento dei vicini di casa. Successe una cosa simile già nel 2004, sempre a Villa Quattro Venti. Un altro condomino tirò su un cubo di cemento da tre metri quadrati. La soffiata partì anche allora, implacabile.
Giovanna Cavalli