Verifiche su 280 società: Evasi 150 milioni. L’operazione scaturisce dall’inchiesta della procura di Milano portò all’arresto del faccendiere Guastalla
MILANO – Duecentottanta società italiane sono finite nel mirino della procura di Milano, nell’ambito di un’inchiesta relativa a una maxi evasione internazionale. Le aziende in questione avrebbero utilizzato fatture per operazioni inesistenti per un totale che, dai primi calcoli, si aggira attorno ai 150 milioni di euro. I militari della Guardia di Finanza del capoluogo lombardo e di altre città hanno effettuato in mattinata centinaia di perquisizioni in tutta Italia. Tra le società perquisite dalle Fiamme gialle ci sono anche quella del Catania Calcio e dell’Udinese, di serie A, e dell’Empoli, Ascoli e Cesena di serie B.
«FONDI NERI OLTRE CONFINE» – L’operazione scaturisce da un’inchiesta della procura di Milano che lo scorso 27 ottobre aveva portato in carcere un faccendiere svizzero, Giovanni Guastalla, tre suoi collaboratori e un funzionario di un istituto di credito elvetico accusati di riciclaggio all’estero di somme provento di reati di appropriazione indebita e evasione fiscale. Il nuovo filone investigativo che riguarda l’evasione fiscale è coordinato dal pm Carlo Nocerino e ha consentito di svelare che l’associazione gestiva una serie di società estere che erano state costituite per permettere a società italiane di creare fondi neri oltre confine.
IL MECCANISMO – Secondo la ricostruzione di investigatori e inquirenti il meccanismo messo in piedi dall’associazione per permettere la creazione di fondi neri all’estero era il seguente. L’imprenditore o il libero professionista italiano si metteva in contatto o direttamente o attraverso un intermediario (un commercialista o un avvocato che tratteneva una percentuale del 2.3% del risparmio fiscale) con il faccendiere svizzero, Guastalla, o qualcuno della sua struttura. A seconda della richiesta del cliente e del settore in cui operava (società di calcio, editoriale, di comunicazione e anche di diffusione di materiale pornografico), veniva indicata la struttura straniera con cui sottoscrivere un contratto di collaborazione per giustificare così il flusso finanziario in uscita per l’estero e l’abbattimento degli oneri tributari in Italia. Le società straniere messe a disposizione del cliente, con sedi in Olanda, Inghilterra e Svizzera, concludevano quindi contratti fittizi con conseguente emissione di fatture false. Infine il denaro, dopo altri passaggi attraverso l’ interposizione di società in Paesi off-shore, finiva su conti correnti aperti in banche elvetiche. Inoltre, secondo l’inchiesta, la struttura svizzera di Guastalla assicurava anche il trasferimento all’Italia di somme di denaro chieste di volta in volta dai clienti attraverso l’impiego di “spalloni””. L’operazione odierna delle Fiamme Gialle è stata resa possibile anche grazie a una nuova lista di clienti di cui Guastalla e la sua struttura era in possesso.
Redazione online
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