Al concerto di Soweto. Abete: è una gaffe, non ci hanno invitati ufficialmente
![]() |
Patrick Viera alza la Coppa del Mondo durante il concerto a Soweto |
JOHANNESBURG (Sudafrica) – Scoppia un caso Fifa-Italia a poche ore dal debutto azzurro contro il Paraguay. Tutto nasce dalla festa tenutasi giovedì scorso a Soweto, sobborgo di Johannesburg, l’evento premondiale nello stadio degli Orlando Pirates con l’immancabile Waka Waka di Shakira e altre star internazionali della musica. In quell’occasione, va detto non ufficiale, si è assistito a una scena che non è stata per nulla gradita in Figc: al termine del concerto, il francese Patrick Vieira ha alzato la coppa del mondo tra i sorrisi degli organizzatori sudafricani e del segretario generale della Fifa Jerome Valcke, anch’egli transalpino. Uno schiaffo in faccia ai campioni del mondo in carica, una scortesia istituzionale o una semplice svista?
LA GAFFE – Il presidente federale Abete parla senza mezzi termini di «gaffe», di «errore» da parte della Fifa e chiede al più presto chiarimenti. Il concetto è semplice: perché Vieira ha sollevato al cielo una coppa che non ha vinto? A Berlino l’ex interista era sì in campo, ma uscì sconfitto ai rigori. La prassi avrebbe voluto che a presenziare al concertone di Soweto ci fosse almeno un esponente della delegazione italiana. Invece, nisba.
L’INVITO E PIRLO – «Ce lo dovevano chiedere – s’infervora il presidente federale da Centurion -. Non è stato recapitato alcun invito ufficiale né al sottoscritto, né al tecnico, né alla squadra». Un invito, seppure informale, è stato spedito a Pirlo, infortunato e dunque potenzialmente disponibile a partecipare all’evento. All’ultimo momento però Pirlo ha dato forfait, dovendosi recare a Pretoria per sottoporsi a una risonanza magnetica.
LA RUGGINE CON BLATTER – Per Abete «l’affaire Vieira» non è comunque ricollegabile al celebre episodio di quattro anni fa quando Blatter nella finalissima di Berlino non consegnò la coppa a Cannavaro e compagni, salvo poi, due anni dopo, fare mea culpa a Coverciano. Li si sfiorò, l’incidente diplomatico. Qui tutto può essere risolto con una telefonata e tante scuse. È quello che la Figc si aspetta augurandosi di non dovere procedere a proteste ufficiali. «E’ una situazione spiacevole – chiosa Abete – siamo rammaricati».
Luca Gelmini