La nave inglese era andata in soccorso della missione di sir Franklin. Rinvenuti su un fondale di 11 metri di profondità nella baia di Mercy
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Un’illustrazione d’epoca della Investigator bloccata dai ghiacci artici |
Trovati nelle gelide acque dell’Artico canadese i resti di una nave affondata quasi 160 anni fa. Sono ciò che rimane della Investigator, un’imbarcazione inglese inviata in soccorso delle due navi, Erebus e Terror, della spedizione del 1845 di sir John Franklin che cercava il Passaggio a nord-ovest (la via di collegamento più corta tra Europa ed Estremo oriente che passa nell’estremo nord canadese).
L’EPOPEA – Tre anni dopo senza avere notizie, l’Ammiragliato britannico dà il via alle operazioni per sapere cosa è successo alla missione di Franklin (tutti i 129 membri della spedizione non furono mai trovati, vennero rinvenuti solo alcuni resti) mettendo in palio 20 mila sterline per chiunque fosse riuscito a prestare soccorso alla spedizione. Tra le varie navi che presero parte alle ricerche c’era anche l’Investigator, guidata dall’irlandese sir Robert McClure. Partita dall’Inghilterra nel gennaio 1850 con 66 membri dell’equipaggio, attraversò tutto l’Atlantico, passò lo Stretto di Magellano e risalì l’intero Pacifico, fece scalo alle Hawaii ed entrò nell’Artico passando dallo Stretto di Bering. Dopo due anni di infruttuose ricerche della spezione di Franklin, la Investigator nell’estate 1852 rimase intrappolata dai ghiacci nella baia di Mercy e si preparò a passare l’inverno artico con temperature che raggiunsero 54 gradi sotto lo zero. Nella primavera successiva i primi membri dell’equipaggio morirono a causa degli stenti e del cibo razionato. McClure con alcuni marinai partirono con le slitte in cerca di soccorsi, ritornò con viveri e un medico. I marinai più debilitati riuscirono a raggiungere l’isola Melville dove vennero salvati dalle altre navi della missione. Una parte però rimase sulla Investigator per un altro inverno artico e alla fine vennero salvati dalla Resolute. McClure e il suo equipaggio furono i primi a completare, in parte su slitta, il passaggio a Nord-ovest.
LOCALIZZAZIONE – Dopo quasi 160 anni, il 25 luglio una missione canadese ha localizzato i resti della Investigator sui fondali della baia di Mercy a undici metri di profondità, a 600 km a nord del circolo polare artico. Ora la missione proseguirà fino al 10 agosto per cercare i resti della Erebus e della Terror. «Per lunghi anni questa area non è stata raggiungibile a causa dei ghiacci», ha detto Marc-André Bernier, capo del Servizio di archeologia subacquea di Parks Canada. «Ma ora, a causa del riscaldamento climatico, torna a essere accessibile».
Paolo Virtuani