Sul fronte macroeconomico per Francoforte necessarie misure aggiuntive nel futuro per i Paesi ad alto debito: «riforme indispensabili per i paesi che hanno subito perdite di competitività».
DATI ISTAT. Sale l’inflazione, picco più alto dal 2008. Confermate le stime, carovita in crescita dell’1,7%
L’economia dell’area euro dovrebbe continuare a beneficiare della crescita globale e delle misure di sostegno al credito. «Ci si attende tuttavia che la ripresa dell’attività sia frenata dal processo di aggiustamento dei bilanci in corso in diversi settori e dalle prospettive per il mercato del lavoro». Lo rileva nel suo Bollettino mensile la Banca centrale europea.
MISURE AGGIUNTIVE – La Bce spiega anche che dopo «l’eccezionale deterioramento» degli ultimi due anni, è «urgente» risanare i conti pubblici da parte dei paesi dell’area euro. Francoforte nel suo bollettino mensile chiede a «tutti i paesi» di «precisare misure di aggiustamento credibili incentrate sul lato della spesa, restando comunque pronti ad attuare eventuali misure aggiuntive nei prossimi anni». «Per favorire il processo di risanamento delle finanze pubbliche, promuovere l’adeguato funzionamento dell’area dell’euro e rafforzare le prospettive di una maggiore crescita sostenibile è indispensabile perseguire riforme strutturali di ampia portata – si legge nel bollettino – Profonde riforme risultano particolarmente necessarie nei paesi che in passato hanno subito perdite di competitività o che al momento soffrono di disavanzi di bilancio e disavanzi esterni elevati». «Le misure – continua Francoforte – dovrebbero assicurare che il processo di contrattazione dei salari ne consenta il flessibile adeguamento alle condizioni di disoccupazione e alle perdite di competitività. Riforme tese a potenziare la crescita della produttività stimolerebbero ulteriormente il processo di aggiustamento di tali economie».
CRESCITA ECONOMICA – La Bce sottolinea inoltre che dopo una fase di brusca contrazione, l’attivitá economica nell’area dell’euro «risulta in espansione dalla metà del 2009» L’area euro dovrebbe chiudere il 2010 con una crescita economica dell’1,1%, in accelerazione all’1,4% nel 2011, all’1,6% nel 2012 e all’1,8% più a lungo termine.
L’Istat conferma le prime indiscrezioni: l’inflazione a luglio è salita all’1,7%, accelerando rispetto al +1,3% di giugno. Vengono così ribadite le stime preliminari: si tratta del rialzo più alto dal dicembre del 2008. L’istituto precisa che su base mensile i prezzi sono aumentati dello 0,4%. La ripresa dell’inflazione risulta trascinata dai prezzi dei beni energetici (+5,3% su anno, +0,8% su mese). I BENI DI CONSUMO – Secondo l’Istat, al netto dei tabacchi, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, pari a 139,4, ha presentato nel mese di luglio una variazione congiunturale di più 0,4 per cento e una variazione tendenziale pari a più 1,6 per cento. In particolare, gli aumenti congiunturali più significativi sono stati rilevati nel settore trasporti (più 1,1 per cento), Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (più 0,8 per cento) e nel turismo (più 0,5 per cento); variazioni nulle si sono registrate invece per abbigliamento e calzature, servizi sanitari e spese per la salute e Istruzione; variazioni congiunturali negative si sono verificate nei capitoli prodotti alimentari e bevande analcoliche e Comunicazioni (meno 0,1 per cento per entrambi).
Redazione online