Penisola della Maddalena, sulla costa di Siracusa. Il sindaco: «Allarme ingiustificato». Quaranta associazioni a fianco dell’ex campione di apnea: «No a nuovi villaggi turistici e villette a schiera»
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L’area della penisola della Maddalena (foto inviata dai lettori) |
SIRACUSA – A un passo dagli ottanta anni Enzo Maiorca si tuffa nell’ennesima battaglia in difesa dell’elemento che gli è più caro. Quel tratto di mare che va dalla riserva del Plemmirio fino alle acque di Ognina dove ha toccato i record che ne hanno fatto il primo uomo a scendere oltre i 100 metri. Oggi Maiorca la sua battaglia la combatte sulla terra ferma. «C’è una nuvola nera di cemento che si sta addensando su Siracusa – avverte – su un tratto di costa risparmiato dall’edificazione vogliono realizzare un mega villaggio turistico ed una serie di villette a schiera. E’ uno scempio che non possiamo tollerare».
QUARANTA ASSOCIAZIONI A FIANCO DI MAIORCA – L’appello di Maiorca è stato subito raccolto da oltre quaranta associazioni pronte a dar battaglia perché anche questa fetta di territorio “non venga immolata agli interessi economici”. «Siracusa è stata già sfregiata dall’industria chimica – spiega Maiorca- ora non possiamo cedere quel che resta del nostro territorio all’industria del cemento». In un tratto di costa di circa tre chilometri, meglio nota come la penisola della Maddalena, il nuovo Piano Regolatore della città ha previsto nuovi insediamenti turistici.
NOVE MILA METRO CUBI. «L’INIZIO DELLA FINE» – E di recente è stato presentato il primo progetto per un villaggio da 144 posti letto e oltre nove mila metri cubi di superficie coperta.
Per Maiorca e le associazioni ambientaliste “è solo l’inizio della fine”. Temono che a ruota arrivino altri villaggi, gli alberghi e poi gli insediamenti residenziali snaturando un pezzo di territorio a poche centinaia di metri dalla costa e a ridosso dell’area marina protetta del Plemmirio dove insistono località di impareggiabile bellezza come la baia della Pillirina. Una scelta considerata in contraddizione con le stesse ambizioni turistiche di Siracusa. «Noi non siamo contro lo sviluppo turistico – spiega il segretario regionale del Wwf Francesco Rizza – ma dobbiamo immaginare progetti al passo con i tempi. L’idea dei villaggi turistici è ormai superata. E poi che senso ha pensare a questo tipo di turismo in un territorio che è stato dichiarato patrimonio dell’Unesco? Chi viene a Siracusa non cerca i villaggi turistici ma un territorio integro a livello di beni archeologici e ambientali».
IL SINDACO: «NESSUNA CEMENTIFICAZIONE» – Ma il sindaco Roberto Visentin non ci sta ed ha già risposto a muso duro. “Ma quale cementificazione si tratta di interventi a basso impatto ambientale che si sposano benissimo con la tutela del territorio –spiega- e poi di Prg si parla da 1989. Perché le proteste arrivano quando già siamo alla fase finale di un iter lunghissimo? E’ vero che questa città ha pagato un prezzo altissimo all’industria chimica. Ma se dobbiamo chiudere con quella stagione Siracusa deve pur puntare su un modello di sviluppo. E cosa possiamo fare se non scommettere sul turismo? Ma per fare turismo occorre creare le infrastrutture». Le posizioni in campo sono ormai ben definite ma altrettanto netta è la determinazione del vecchio lupo degli abissi. «Da sempre mi batto in difesa del mio mare –spiega Enzo Maiorca- una volta mi dicevano che ero un giovane pazzo oggi mi dicono che sono un vecchio pazzo. Non è cambiato nulla. Sono pronto a ragionare ma non ho alcuna intenzione di mollare anche se quello che vedo attorno a me è solo un impenetrabile muro di gomma».
Alfio Sciacca