L’arresto è avvenuto sulla «Costa degli Dei», vicino a Vibo Valentia. Salvatore Facchineri era evaso a febbraio dagli arresti domiciliari. Scovato al mare assieme ai famigliari
REGGIO CALABRIA – Qualche giorno di appostamento e nel pomeriggio di ieri, il latitante, con la moglie e i due figlioletti al seguito (uno ancora in culla), ha piantato l’ombrellone e poi ha sistemato la borsa frigo e le sedie accanto a quattro militari dell’Arma che sembravano comuni bagnanti. Il ricercato si portava dietro anche uno zainetto. Due carabinieri si sono tuffati in mare, mentre altri due sono rimasti in spiaggia. E quando Salvatore Facchineri si è tuffato in acqua gli uomini dell’Arma sono entrati in azione e lo hanno bloccato portandolo fino alla battigia dove è stato ammanettato.
Successivamente, anche tra gli applausi di molti bagnanti che si sono anche complimentati con un “bravi” con un carabinieri, è stato condotto presso la compagnia di Tropea dove gli sono stati notificati i provvedimenti restrittivi. Uno di questi si riferisce ad una condanna a dieci anni ed otto mesi di carcere, decisa dalla Corte d’assise d’appello di Reggio Calabria, per aver ridotto in schiavitù due rumeni che aveva segregato in una baracca costringendoli a lavorare senza alcuna retribuzione. Altra condanna a sei anni di reclusione gli era stata inflitta per due tentate estorsioni, commesse tra marzo e maggio del 2003 a Cittanova e San Giorgio Morgeto, due centri del Reggino, mentre era sorvegliato speciale di pubblica sicurezza.
L’arrestato è il figlio del boss Michele, uno dei protagonisti della faida di Cittanova, durata oltre trent’anni che vide contrapposto il clan Facchineri a quello degli Albanese – Raso – Gallace. Uno scontro che ha provocato una settantina di vittime. Secondo gli inquirenti, inoltre, Salvatore Facchineri, professione ufficiale allevatore, era a capo dell’omonimo clan, dopo che il fratello Luigi, 44 anni, latitante per una decina di anni, era finito in manette.