Il presidente del Consiglio, a Roma per la festa del movimento la Giovane Italia, si mostra ottimista: “Il governo ce la farà. Il Pdl non è un partito ma un popolo”.
Il Pdl esiste ed esisterà sempre – “Speriamo di fare meglio del Milan e della Roma… Comunque ce la facciamo sicuramente”. Inizia con una battuta l’intervento di Silvio Berlusconi a Roma, ad Atreju 2010, la festa del movimento la “Giovane Italia” rassicura i giovani militanti del partito. Rispondendo alla domanda del ministro Giorgia Meloni, moderatrice dell’incontro, che gli chiede se il governo resisterà, il presidente del Consiglio rassicura la platea: “Ce la facciamo sicuramente”.
E spiega il motivo: “Il Pdl esiste e esisterà sempre perché non è un partito, è il popolo degli italiani che non si riconoscono nella sinistra”. Insomma, il governo tiene, assicura il premier anche perché “la Lega è un alleato solido” e con loro “siamo oltre il 50%” e i “sondaggi mi vedono oltre il 60% di apprezzamento”.
Il premier non manca poi di lanciare una frecciata, anche se indiretta, al presidente della Camera leader della neonata formazione politica Futuro e Libertà: “Manca all’appello ancora qualcuno – dichiara Berlusconi – i professionisti della politica che hanno ritenuto di mantenere le proprie formazioni perché si sentono orfani senza le loro formazioni e senza poterle comandare”.
Intercettazioni: non mi sento di vivere in un Paese civile – Il premier rivendica il suo ruolo di primo piano al G8 e sottolinea il suo no alla tassazione delle banche. E parla anche di intercettazioni: la sinistra vuole, “cosa che si sta verificando anche ora, intercettazioni libere e a ‘go go’. Tutte le volte che allungo le mani sul telefono non mi sento di vivere in un Paese civile”.
Ragazzi, cercate lavoro all’estero – E’ questo il consiglio che il premier rivolge alla platea di giovani a Roma alla festa Atreju. “Anche con il mio passato non posso esimermi da dare a tutti voi un consiglio: non pensare soltanto all’assunzione in una impresa ma a fare qualcosa da voi stessi. Io ho iniziato così: non avevo soldi eppure c’è stata la possibilità di costruire qualcosa di importante. Questo vale per tutti”. “Fare imprenditore – conclude – è rischioso ma è anche una cosa bellissima, potreste anche lasciare la considerazione di un lavoro vicino a voi, in Italia. Guardate all’Italia da Berlino, New York”.
Considerazioni: mah, credo che Berlusconi stia perdendo un pò la bussola, e prima di tutto la visione della realtà dei giovani, in un periodo di crisi mondiale dare questi consigli ad una persona che cerca la sua prima occupazione e senza speranza di trovarne una pensare addirittura di andare all’estero in cerca di lavoro, secondo il mio punto di vista non vedo come possa accadere dato che per stare all’estero senza avere il minimo di garanzia, sia economica che logistica, risulta alquanto improbabile che possa realizzarsi. Caro Presidente i suoi inizi sono stati sicuramente molto più facili di quelli dei giovani di oggi, suo padre oltre ad essere impiegato della Banca Rasini di cui poi divenne procuratore generale e di conseguenza facilitato da amicizie e spintarelle, cosa che oggi senza ciò, ancor più di allora, non possa oggigiorno ,con la crisi che c’è, iniziare un percorso imprenditoriale senza far mangiare qualche avvoltoio che ti dia una mano ad entrare nel mondo imprenditoriale, questo per quanto riguarda l’italia. Figuriamoci all’estero dove oltre a non conoscere nessuno, e penso ad un giovane la cui famiglia riesce a malapena a tirare avanti con un solo stipendio, come possa prendere in considerazione di trovarsi una casa fuori dalla propria città di origine, forse lo stato darà qualche contributo mensile a chi vuole scappare dall’Italia così come facciamo per i nostri cervelloni che fuggono all’estero per trovare di meglio, mentre il governo dà sovvenzionamenti a società di comodo che magari dopo qualche anno chiudono bottega e mandano in mezzo alla strada poveri operai che avevano trovato un lavoro stabile per la loro vita. Non credo che questo suo intervento sia stato uno dei migliori, anzi, credo che abbia fatto di questo suo discorso un motivo in più per cambiare questi politici che non fanno altro che il proprio interesse. Grazie Cavaliere per averci dato un’altra speranza di un domani migliore, grazie.
Gli italiani sono ormai stufi di questo continuo delirare e soprattutto i giovani non ce la fanno più. Oltre ad averci distrutto il futuro, continuano ad offenderci, prima ci chiamano bamboccioni, poi ci dicono che siamo degli sfaticati che certi lavori non li vogliono più fare, ora addirittura vorrebbero cacciarci via dal nostro paese. Non lo so, prendetevi anche la vita e così non se ne parla più! La colpa è nostra che non vi abbiamo mandati ancora tutti a casa, voi generazione di ladri che siete buoni solo a parlare bene e a razzolare male ed intanto continuate a dilaniare il nostro paese e a rubarci il futuro. VERGOGNA!!!!