Il sottosegretario: fondo il partito del popolo siciliano. «E’ volgare e violento. Un fascista autentico». E su Berlusconi: «Gli sto facendo un favore»
Gianfranco Micciché (foto Fucarini) |
Gianfranco Micciché lascia il Pdl per fondare un nuovo partito, quello del popolo siciliano. Un addio accompagnato dall’attacco ad uno dei coordinatori del Popolo delle libertà, Ignazio La Russa: «E’ volgare e violento. Un fascista autentico». Annuncio che lo stesso sottosegretario alla Presidenza del Consiglio affida ad un’intervista al Corriere della Sera in edicola oggi. «Domani battezziamo il gruppo autonomo in Consiglio regionale», fa sapere, anticipando che a seguirlo nella nuova avventura sono «sei deputati regionali sicuri e stanno per diventare di più». Micciché è convinto che la nuova formazione alle prossime elezioni in Sicilia può «prendere il 20%: metà dell’elettorato Pdl, che era al 40». Micciché, che fu promotore di Forza Italia in Sicilia ed è stato l’artefice del trionfo siciliano del centrodestra sull’isola nel 2001 (61 seggi a 0), spiega di essere «più berlusconiano di Berlusconi: non lo tradirò mai». «Sto facendo un favore a Berlusconi e alla Lega», sostiene, spiegando che il suo progetto punta a far nascere «il vero partito del Sud», in modo da «levare a Fini e Casini la possibilità di pescare nel Mezzogiorno». Quanto al nuovo governo siciliano al quale sta lavorando Lombardo, Micciché dice: «Io col Pd né ora né mai». E ancora: «Lombardo probabilmente resterà fuori dalle inchieste giudiziarie, ma attorno a lui molti saranno coinvolti. A quel punto, Bersani che dirà?».
CHI E’ – Gianfranco Micciché, 56 anni, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, iniziò con Lotta continua. Un incontro con Dell’Utri lo portò in Publitalia. Dirigente di Publitalia ’80 nel 1984, dieci anni dopo fu chiamato da Silvio Berlusconi a impegnarsi in Forza Italia. Nel 2001 è stato l’artefice del trionfo siciliano del centrodestra in Sicilia, con il 61 a zero nella sfida sui collegi uninominali. Nel 2009 ha creato il Pdl Sicilia, alleato del governatore Lombardo, contro le scelte del Pdl di Roma.
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