l caso della ragazza scomparsa il 26 agosto. I militari cercano il corpo della 15enne in un podere tra Avetrana e Nardò, nel punto indicato dall’uomo
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Sarah Scazzi (Ansa) |
ANDRIA (BARI) – Sarah Scazzi, la ragazza scomparsa lo scorso 26 agosto ad Avetrana, in Puglia, è stata uccisa. A strangolarla, nel garage di casa, è stato Michele Misseri, lo zio della giovane, che dopo averla ammazzata l’avrebbe trasportata in auto in un podere tra Avetrana e Nardò, dove ne avrebbe occultato il cadavere. E’ stato lui stesso a dirlo ai carabinieri al termine di un lungo interrogatorio nella caserma del comando provinciale di Taranto. I militari e i vigili del fuoco hanno subito avviato le ricerche del corpo della ragazza e le operazioni sono proseguite per tutta la notte alla luce delle fotoelettriche.
L’INTERROGATORIO – L’uomo ha riferito di avere sepolto il cadavere in località Tumuni, in un podere di proprietà della sua famiglia, a poca distanza da quello dove il 28 agosto lo stesso Misseri simulò il ritrovamento del telefonino della quindicenne data per scomparsa: aveva detto di averlo trovato casualmente mentre cercava un cacciavite che aveva smarrito il giorno prima, quando con un amico era stato a liberare il campo dalle foglie. L’apparecchio era semicarbonizzato, senza batteria e senza sim card. La circostanza, e in particolare la coincidenza, era apparsa alquanto strana agli inquirenti che per questo avevano iniziato a stringere il cerchio attorno a lui. Nell’interrogatorio-fiume di mercoledì, iniziato prima di pranzo e proseguito sino a notte, pressato dagli inquirenti, che avevano a disposizione anche alcune intercettazioni ambientali che avvaloravano l’ipotesi di un suo contatto con la ragazza il giorno della scomparsa (la figlia Sabrina, secondo quanto riferito dal Tg3, durante un diverbio con la madre avrebbe detto: «Sarah se l’è portata lui», riferendosi al padre), è crollato e infine ha confessato.
IL FERMO – Dopo avere raccolto la sua confessione, i carabinieri hanno subito avviato le ricerche. Hanno transennato tutta l’area indicata e bloccato le vie di accesso, tenendo a distanza anche i giornalisti. L’uomo è già stato sottoposto a fermo di polizia giudiziaria con l’accusa di omicidio volontario. Nulla è però ancora emerso sulle possibili motivazioni alla base del gesto.
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Michele Misseri, lo zio di Sarah (Ansa) |
LA SVOLTA – La svolta nella vicenda è arrivata al termine di una giornata concitata. Nella caserma di Taranto sono state sentite anche la moglie dell’uomo, Cosima Spagnolo, e la figlia maggiore Valentina, sorella di Sabrina, la cugina con cui Sarah avrebbe dovuto incontrarsi il giorno della scomparsa. La notizia dei nuovi sviluppi è stata data in diretta alla famiglia nel corso della trasmissione «Chi l’ha visto». Anche se inizialmente non ci sono state conferme da parte degli inquirenti, la madre di Sarah ha accolto con sgomento la notizia e ha chiesto di interrompere il collegamento, che avveniva proprio dalla casa di Michele Messori.
Redazione online
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