Presentato il progetto in Portogallo, nel 2012 i primi insediamenti. Come un sistema nervoso, un supercomputer regolerà acqua, energia e ogni attività delle case
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Il piano di quello che sarà PlanIT Valley, la città «intelligente», a Paredes, distretto di Oporto, in Portogallo |
MILANO – «Benvenuti a PlanIT Valley, Paredes, distretto di Oporto, Portogallo». Ecco il cartellone che entro il 2015 comparirà nei territori del nord del Portogallo, all’ingresso di quell’area dove sorgerà un villaggio davvero speciale: studiato da architetti, ingegneri e informatici per diventare un esempio di eco-sostenibilità e comportarsi con intelligenza, come se fosse un cervello umano.
IL PROGETTO – Tra un anno inizieranno a insediarsi le prime persone ed entro il 2015 tutto sarà terminato a regola d’arte. Case dai tetti ricoperti di vegetazione per assorbire pioggia e sostanze inquinanti e scaldare di più; edifici (prefabbricati) a forma esagonale, per risparmiare spazio (i software per progettarli sono gli stessi usati dall’industria aerospaziale); un controllo da remoto del consumo di acqua ed energia elettrica per evitare sprechi; un computer in ogni casa per misurare i livelli di umidità e non solo la temperatura e calcolare in che modo dispensare il calore o l’aria condizionata; un programma di riciclo di materiali, dall’acqua (per esempio quella usata per cucinare viene riutilizzata nel wc) ai rifiuti solidi, che non lascerà nulla al caso. Sono questi i punti-cardine del manifesto di PlanIT Valley, un progetto ambizioso di eco-sostenibilità totale, voluto dal governo portoghese e costruito da una società di Paredes, la PlanIT.
CERVELLO – Il grosso dell’investimento per la nuova cittadina, ancora senza abitanti, è tutto in tecnologia. Come raccontano i produttori al New Scientist, «riducendo i costi dei fabbricati, possiamo spendere qualcosa in più in tecnologia». Sì, perché per una volta non sarà il mattone la spesa più onerosa per abitare nel nuovo paese – le casette arriveranno già prefabbricate – ma un potente supercomputer che si comporterà proprio come un cervello umano e regolerà da remoto tutte le attività delle case, all’insegna del risparmio, della tutela dell’ambiente e del consumo critico. I fiori all’occhiello dell’eco-sostenibilità riguarderanno l’acqua e l’energia. Per esempio si cercherà di filtrare le acque di scarico con bambù e altre piante che le purifichino, per poterle riusare (per irrigare, o come acque grigie) e risparmiare; oppure si arriverà a riciclare fino all’80 per cento della spazzatura prodotta. I rifiuti organici diverranno energia elettrica, ma anche carburanti per far viaggiare le auto e i mezzi pubblici; l’alluminio si trasformerà in idrogeno per spingere le macchine di nuova generazione. E per i più piccoli che si perderanno tra le vie – applicazione dal sapore di Grande Fratello – ci sarà “find my kid”, software collegato a un circuito di telecamere poste in tutto il paese.
ALTRI ESEMPI – PlanIT Valley non è la prima città eco-sostenibile e intelligente in progetto. Ci sono almeno altri due esempi interessanti: il primo è il villaggio di Masdar, vicino ad Abu Dabi, capitale degli Emirati Arabi, dove i primi abitanti si stanno già trasferendo e che sarà ultimato entro il 2020. Il secondo paese è quello cinese di Dongtan, provincia di Shangai, progetto oggi fermo per mancanza di fondi e volontà politica. Ma il vero problema dei nuovi ed encomiabili villaggi sarà, negli Emirati così come in Portogallo, riuscire a ricreare il senso profondo di comunità.
Eva Perasso