In attesa dell’incontro tra Bossi e Fini la maggioranza vacilla sotto i colpi delle contestazioni in Veneto e in Abruzzo e dei voti contrari in Aula dei deputati di Futuro e Libertà. Ieri il governo è andato ko tre volte a Montecitorio.
Berlusconi, Bossi e Zaia a Monteforte d’Alpone (Sartori) |
Due colpi in un giorno solo. Prima le contestazioni in Veneto e a L’Aquila, poi la notizia che a Montecitorio il governo era stato battuto tre volte su alcuni emendamenti in tema di immigrazione e rapporti con la Libia. Una giornata dal sapore amaro per Silvio Berlusconi, quella di ieri. Si era aperta con la visita nelle zone alluvionate del nord-est insieme a Bossi e ai reggenti della Lega Cota e Zaia. Fischi e polemiche hanno accolto il premier a Padova e si sono ripetuti anche in Abruzzo dove Berlusconi si era recato per conferire alcune onorificenze all’interno della caserma di Coppito. Poi nel pomeriggio il tracollo in Parlamento della sua maggioranza, ora sempre più appesa a un filo in attesa dell’incontro “chiarificatore” tra Umberto Bossi e Gianfranco Fini in programma giovedì. In tutte e tre le votazioni in cui il governo è andato ko sono stati decisivi i voti di Futuro e Libertà, proprio il partito del presidente della Camera che domenica scorsa dal palco di Bastia Umbra ha dato forse l’ultimo strappo decisivo con la maggioranza.