Bondi va al Senato e ribadisce: non mi dimetto. Fli voterà la sfiducia o si asterrà. Bersani: surreali le sue parole
POMPEI – Due cedimenti di muri sono stati segnalati oggi nel sito archeologico di Pompei. Alla fine del ‘Vicolo del citarista’, in corrispondenza con l’edificio San Paolino,
è crollato un muretto di contenimento di circa un metro di altezza, rifatto in epoca recente con pietre antiche che – afferma la direzione degli Scavi di Pompei – «era stato scalzato dalla radice di un albero». Il muretto limitava un’insula non ancora scavata nella ‘Regio 1’ della città pompeiana. Una parete grezza alta circa due metri per un metro e mezzo di larghezza ha ceduto nella casa n. 10, collocata nella ‘Regio 9’.
La parete era realizzata in parte in pietra antica, in basso, mentre la parte alta era di recente costruzione in seguito ad un restauro. «I due cedimenti sono dovuti – ha detto il direttore degli scavi di Pompei, l’archeologo Antonio Varone – alla malta ormai de-coesa, cioè priva di capacità legante della muratura. Sono già in corso gli interventi di ripristino dei due muri».
Bondi. «Un’eventuale mozione di sfiducia sarebbe un’onta non per me ma per chi la presentasse». Lo ha detto il ministro Bondi durante la sua informativa al Senato. «Come ho detto alla Camera se avessi avuto responsabilità mi sarei subito dimesso.
Ma dobbiamo riconoscere con senso di responsabilità che i problemi di Pompei si trascinano da decenni senza che nessuno sia riuscito finora a risolverli e a impostare una strategia efficace. Comodo addossare a me tutte le responsabilità o al governo accusandolo di tagliare i fondi alla cultura».
«Domus Gladiatori, crollata solo una parte». «A Pompei è crollata solo una parte dell’edificio della Domus dei gladiatori, quella che è stata restaurata negli anni ’50. Il crollo di un edificio per quanto grave sia, per quanto sia grande il suo valore simbolico, non può cancellare il lavoro fatto. Chi pensa che in una città così antica non possano esserci problemi non ha senso della realtà». Lo dice il ministro dei beni culturali Sandro Bondi nella sua informativa su Pompi oggi nell’aula del senato. «La parte con le decorazioni affrescate della Domus dei gladiatori – ha aggiunto – si ritiene possa essere recuperata».
«Non si escludono altri crolli». «Purtroppo non si possono escludere altri crolli». Ripete Bondi al senato. «Napolitano ha chiesto che si spiegasse senza ipocrisie e io lo farò». Intanto, ribadisce, la mancanza dei fondi non è il problema, «forse se lo dicessi potrei accampare meriti, ma questo per me è il momento della serietà e della responsabilità. Non scarico responsabilita».
«Con Melandri crollarono mura Aureliane». «Nel 2001 quando era ministro Giovanna Melandri crollarono a Roma un pezzo delle mura aureliane e una parte della Domus Aurea. Nessuno allora chiese le sue dimissioni», dice Bondi. «Se devo saltare su una mina come dice D’urso per far esplodere le contraddizioni di questa maggioranza, la cultura non c’entra».
«Trattamento ingiusto». «Ciò che mi rattrista di più non è subire un trattamento ingiusto e anche violento nei confronti della mia persona», ha detto tra l’altro il ministro dei Beni culturali Sandro Bondi nella sua informativa, «ma vedere i livelli di incattivimento e meschinità a cui è giunta la politica italiana».
Fli voterà sfiducia o si asterrà. Il deputato di Futuro e libertà, Fabio Granata annuncia che i finiani voteranno la sfiducia oppure si asterranno sulla mozione presentata dal Pd nei confronti del ministro Bondi in relazione al crollo della «Schola armaturarum» nel sito archeologico di Pompei. «Il ministro deve assumersi le sue responsabilità – ha detto Granata – è chiaro che se il governo cade il discorso cambia, diversamente valuteremo la sfiducia oppure l’astensione».
Bersani: Bondi surreale. «Il ministro Bondi è surreale quando critica chi chiede le sue dimissioni. A parte che non è vero che il ministero non ha responsabilità per il crollo di Pompei e poi la nostra denuncia è dentro il quadro fallimentare della politica dei beni culturali che è stata un disastro sotto ogni profilo». Il segretario del Pd, Pierluigi Bersani attacca in conferenza stampa il ministro dei Beni culturali contro il quale il Pd presenterà una mozione di sfiducia. «Il rito del ‘ghe pensi mì – ha affermato Bersani – ha portato a pensare che con la Protezione civile si potesse tutelare il patrimonio uscendo così da meccanismi di trasparenza».
Allarme lanciato tre giorni prima. Il crollo della Schola Armaturarum è un disastro annunciato che poteva essere evitato, oppure una disgrazia inevitabile? Secondo Antonio Pepe, segretario della Cisl «il crollo dell’edificio, probabilmente, era stato annunciato già tre giorni prima in seguito al cedimento di un muro di contenimento del terrapieno nel vicoletto di Ifigenia, posto alle spalle dell’edificio crollato». La segnalazione è scritta alla pagina 88, con data 3 novembre 2010, del brogliaccio utilizzato dagli addetti alla vigilanza per comunicare agli organi preposti della soprintendenza crolli, furti o danneggiamenti vari riscontrati nell’area archeologica durante il monitoraggio del sito. Il custode di turno tre giorni prima del crollo della scuola dei gladiatori ha annotato che «presso la zona IV e V nel vicolo di Ifigenia, è caduto un muro di circa 10 metri dal lato sinistro».