La Svezia che ha emanato l’ordine d’arresto: «Vogliamo sapere se ci sono problemi». Il fondatore di Wikileaks sarebbe nascosto nel sud-est del Paese. Le squadre speciali Uk sanno dove si trova
Julian Assange (Ansa) |
LONDRA – Non ci sono problemi da parte della Svezia per l’arresto di Julian Assange, il fondatore di Wikileaks, il sito che sta rivelando i rapporti segreti tra il dipartimento di Stato americano e gli ambasciatori statunitensi in diverse aree del mondo. Un funzionario della polizia criminale svedese, Tommy Kangasvieri, incaricato della trasmissione del dossier su Assange all’Interpol ha detto che «per noi non ci sono problemi, ma stiamo conducendo un’inchiesta: siamo in contatto con la Gran Bretagna per sapere se ci sono dei problemi da parte loro e di che natura».
PRONTI ALL’ARRESTO – Julian Assange è attualmente ricercato nell’ambito dell’inchiesta per stupro e aggressione sessuale aperta in Svezia dove l’hacker ha uno dei suoi quartier generali. A quanto scrive il quotidiano britannico Independent il web-giornalista sarebbe entrato nel Regno Unito nel mese di ottobre, fornendo alla Metropolitan Police i dati necessari per poterlo contattare. Secondo il giornale, Scotland Yard è in contatto da più di un mese con il team legale del fondatore di Wikileaks e sta aspettando ulteriori informazioni per procedere al suo arresto. Fonti della polizia citate dall’Independent rivelano di avere un numero di telefono al quale poterlo contattare e di essere a conoscenza del luogo in cui si nasconde. L’agenzia britannica SOCA (Serious Organised Crime Agency) ha ricevuto, secondo quanto si legge nello stesso articolo un mandato di arresto internazionale ma finora non ha autorizzato l’arresto di Assange, che si troverebbe nel sudest dell’Inghilterra. Fino a quando l’autorizzazione non sarà stata data, le forze di polizia non possono agire. Il ritardo sarebbe di ordine tecnico: secondo le fonti citate l’agenzia britannica avrebbe bisogno di chiarimenti sul mandato di cattura europeo spiccato dai procuratori svedesi per Assange. Anche il governo americano che sta cercando il modo di incriminarlo dopo la pubblicazione non autorizzata dei dispacci diplomatici statunitensi.
I SEGRETI DI RUSSIA E CINA – Dal canto suo Assange si dice pronto a smascherare anche i segreti di Cina e Russia, respingendo l’accusa di concentrare la propria attenzione, in modo ossessivo, sugli Stati Uniti. Nell’intervista rilasciata alla rivista Time, Assange sottolinea come proprio «nelle società più chiuse ci sia più spazio per le riforme». «Il caso cinese è molto interessante – sottolinea – alcuni organi del governo cinese, così come i servizi di pubblica sicurezza sembrano terrorizzati dalla libertà di parola, e se per qualcuno questo vuol dire che nel Paese accade qualcosa di terribile, io penso invece che si tratta di un segnale di grande ottimismo, perchè significa che la parola può ancora dare il via alle riforme». «Il giornalismo e la scrittura sono ancora motori di cambiamento – conclude – per questo le autorità cinesi li temono».