Giornata mondiale della Pace funestata dagli attentati in Egitto e Nigeria. Il messaggio del Presidente sulla libertà religiosa. E l’omelia di Benedetto XVI: «Non cedere allo sconforto»
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Il presidente Giorgio Napolitano e papa Benedetto XVI in una foto d’archivio (Reuters) |
ROMA – Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, inoccasione della Giornata Mondiale della Pace, ha inviato a sua Santità Benedetto XVI un messaggio che richiama i temi della libertà religiosa e della persecuzione dei cristiani nel mondo, tema di drammatica attualità dopo gli attentati nella notte in Egitto e Nigeria. «L’annuale celebrazione della Giornata mondiale della Pace – scrive Napolitano – ha fornito a Vostra Santità l’occasione per porre all’attenzione dell’umanità intera l’essenziale tema della libertà religiosa, la cui attualità è resa ancor più manifesta dagli efferati episodi di violenza e dalle persecuzioni che hanno colpito, e tuttora interessano, la Comunità cristiana in varie aree del mondo e particolarmente in Iraq. Mi unisco, in proposito, al Suo accorato appello affinché tali forme di cruenta discriminazione abbiano a cessare, nel fermo convincimento che i diritti dell’Uomo vadano ovunque promossi, difesi e rispettati».
DIRITTI VIOLATI – Napolitano ricorda poi che l’inviolabilità del diritto di libertà religiosa «è stata ratificata dai padri della Costituzione repubblicana». «In molte parti del mondo assistiamo, ancora oggi, alla drammatica e sistematica violazione delle libertà individuali, di fronte alla quale non si può restare inerti. Auspico, in proposito, che il Suo rinnovato appello alla pace induca la Comunità internazionale ad una profonda riflessione, anche rispetto alle azioni da intraprendere nei confronti di quei Paesi che negano ai loro cittadini la libertà di professare il proprio credo», aggiunge Napolitano. «L’Italia, convinta sostenitrice dei profondi valori sanciti dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo del 1948, non farà mancare la propria voce, in ambito internazionale, affinché la libertà di religione venga tutelata, in ogni possibile circostanza.
I CRISTIANI I PIU’ PERSEGUITATI – Il presidente si rivolge poi a Benedetto XVI ringraziandolo per i suoi appelli: «Il Suo alto monito rispetto ai crescenti pregiudizi presenti in Occidente – e nella stessa Europa – nei confronti dei cristiani assume inoltre, per noi italiani, una forza ed un significato ancor più pregnanti». «Nel Suo messaggio per la celebrazione della giornata mondiale della Pace – aggiunge Napolitano – Ella ci ha inoltre ricordato che i cristiani “sono attualmente il gruppo religioso che soffre il maggior numero di persecuzioni a motivo della propria fede”. Questo allarmante dato non può che rafforzare la nostra convinta azione a favore delle numerose comunità cristiane che subiscono oggi prevaricanti discriminazioni in diverse aree del nostro pianeta. Con queste parole di speranza e nella certezza di rappresentare i più profondi sentimenti del popolo italiano Le rivolgo, Santità, un fervido e sincero augurio per la prosecuzione della Sua missione apostolica e nell’approssimarsi delle Festività di fine anno Le rinnovo i più sinceri e calorosi auguri di un sereno Natale e un Felice Anno Nuovo».
LIBERTA’ RELIGIOSA– «Oggi vogliamo raccogliere il grido di tanti uomini, bambini e anziani vittime di guerra. Preghiamo affinché la pace che gli angeli hanno annunciato ai pastori la notte di natale possa giungere su tutti». Quasi una risposta alle parole di Napolitano, papa Benedetto XVI, nell’omelia della messa in San Pietro,si è rivolto «in particolare a quanti hanno responsabilità di governo», e li invitati «a camminare in modo sempre più deciso sulla via della pace». Papa Ratzinger celebra davanti a circa diecimila fedeli e nella omelia ha riproposto alcune frasi del messaggio per la 44.ma Giornata mondiale per la pace intitolata quest’anno alla libertà religiosa. «L’umanità – ha detto papa Ratzinger prima del suo pressante invito a non cedere alla rassegnazione – non può mostrarsi rassegnata alla forza negativa dell’egoismo e della violenza; non deve fare l’abitudine a conflitti che provocano vittime e mettono a rischio il futuro dei popoli». Il Papa in particolare ha citato dal messaggio le frasi sulla «libertà religiosa elemento imprescindibile di uno Stato di diritto» e quelle sul mondo che ha «bisogno di Dio, ha bisogno di valori etici e spirituali, universali e condivisi, e la religione può offrire un contributo prezioso nella loro ricerca, per la costruzione…» di pace e ordine sociale giusto.
NON BASTANO LE PAROLE – «L’umanità – ha detto il Papa – non può mostrarsi rassegnata alla forza negativa dell’egoismo e della violenza; non deve fare l’abitudine a conflitti che provocano vittime e mettono a rischio il futuro dei popoli. Di fronte alle minacciose tensioni del momento, di fronte specialmente alle discriminazioni, ai soprusi e alle intolleranze religiose, che oggi colpiscono in modo particolare i cristiani – ha aggiunto – ancora una volta rivolgo il pressante invito a non cedere allo sconforto e alla rassegnazione. Esorto tutti a pregare affinchè‚ giungano a buon fine gli sforzi intrapresi da pi— parti per promuovere e costruire la pace nel mondo. Per questo difficile compito – ha affermato Benedetto XVI – non bastano le parole, occorre l’impegno concreto e costante dei responsabili delle Nazioni, ma è necessario soprattutto che ogni persona sia animata dall’autentico spirito di pace, da implorare sempre nuovamente nella preghiera e da vivere nelle relazioni quotidiane, in ogni ambiente».
Redazione online