Il provvedimento disposto per un presunto abuso d’ufficio. Sallusti: «Toghe sono una casta violenta». Indagato il consigliere del Csm Matteo Brigandì
Il consigliere del Csm, Matteo Brigandì (Imagoeconomica) |
MILANO – Sono in corso alcune perquisizioni nell’abitazione romana della giornalista de Il Giornale, Anna Maria Greco. A disporle è stata il pubblico ministero Silvia Sereni e a quanto risulta il provvedimento è stato disposto per la presunta violazione dell’articolo 323 del codice penale, quello relativo all’abuso d’ufficio. La perquisizione è in relazione all’articolo, secondo quanto riferisce il quotidiano, sul procuratore aggiunto di Milano Ilda Boccassini, dal titolo «La doppia morale di Boccassini». «I carabinieri – si legge in una nota del quotidiano – hanno fatto irruzione a casa della giornalista intorno alle nove: hanno sequestrato il computer di Anna Maria Greco e persino quello del figlio della cronista. Nel provvedimento di notifica si legge che altre perquisizioni saranno effettuate all’interno della redazione romana del quotidiano.
INDAGATO CONSIGLIERE CSM– Nell’inchiesta è indagato dalla procura di Roma, per abuso d’ufficio, il consigliere laico (di nomina Pdl) del Csm, Matteo Brigandì. In base a quanto si apprende a piazzale Clodio l’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Pierfilipo Laviani, è partita da una segnalazione ufficiale fatta dal Consiglio superiore della magistratura. Brigandì, secondo l’accusa, avrebbe passato documenti interni al Csm alla giornalista che ha poi redatto un articolo sul procuratore aggiunto di Milano, Ilda Boccassini.
SALLUSTI – «Per l’ennesima volta la casta dei magistrati mostra il suo volto violento e illiberale«, è il primo commento del direttore de Il Giornale, Alessandro Sallusti. «La perquisizione nell’abitazione privata della collega Anna Maria Greco, autrice dell’articolo che conteneva sentenze pubbliche del Csm, non solo è un atto intimidatorio ma una vera e propria aggressione alla persona e alla libertà di stampa. Stupisce che soltanto le notizie non gradite ai magistrati inneschino una simile repressione quando i magistrati stessi diffondono a giornalisti amici e complici atti giudiziari coperti da segreto al solo scopo di infangare politici non graditi».
LETTERA MINACCE – Nel frattempo una lettera di minacce è stata recapitata lunedì mattina alla redazione de Il Resto del Carlino di Bologna indirizzata al pm milanese Ilda Boccassini. Lo rivela lo stesso quotidiano sulle pagine della cronaca locale, specificando che la missiva non è firmata, ma riporta la sola intestazione Fuan, movimento universitario legato al Msi, scritta in stampatello. «La Boccassini deve morire», e ancora «Farai una brutta fine»: queste alcune delle frasi minatorie riportate sulla lettera, contenuta in una busta rossa e smistata lo scorso 28 gennaio al Cmp di via Zanardi. Sulla vicenda indagano gli agenti della Digos, che hanno posto il materiale sotto sequestro.
Redazione online