Da un barchino con a bordo almeno cinque pirati. Sulla nave ci sono 22 membri dell’equipaggio: cinque italiani e 17 indiani
La petroliera italiana Savina Caylyn – della società armatrice Fratelli D’Amato di Napoli con 22 marinai a bordo, 5 italiani e 17 indiani – è stata attaccata e catturata martedì mattina da pirati mentre era in navigazione nell’oceano Indiano. Sul posto si sta dirigendo la fregata Zeffiro della Marina militare italiana. Durante l’attacco sarebbero stati esplosi colpi di arma da fuoco, ma non risulterebbero feriti. La nave si trova a 880 miglia dalla Somalia e a 500 dall’India.
ATTACCO – L’attacco alla Savina Caylyn – lunga 266 metri, larga 46, 105 mila tonnellate di stazza, varata nel 2008 – è avvenuto intorno alle 6,57 ora italiana, da parte di un barchino a bordo del quale sembra ci fossero cinque pirati. Sono stati esplosi vari colpi di mitra e razzi Rpg. La petroliera è diretta a Pasir Gudang, in Malaysia. Sempre secondo quanto è stato possibile apprendere, dalle 7,27 sarebbe in mano dei pirati. Non si ha notizia di feriti. La Zeffiro si trova nell’oceano Indiano nell’ambito della missione antipirateria Atlanta dell’Unione europea e si sta dirigendo nell’area dove è avvenuto l’attacco che raggiungerà in un paio di giorni, essendo distante circa 580 miglia (oltre mille km).
SALITI A BORDO – «Stiamo monitorando la posizione e la rotta della nave che ha ridotto la velocità», ha riferito il capitano di fregata Cosimo Nicastro, del comando generale della Guardia Costiera, parlando a SkyTg24. «Questo ci fa pensare che i pirati siano saliti a bordo».
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