Il leader del Pd «ospite» sulla Padania. BONDI: «OFFERTA STRUMENTALE». «Guardiamo oltre il premier: questa riforma è troppo importante perché sia vittima dello scenario politico»
MILANO – Un patto per il federalismo tra il Pd e la Lega, ma «guardando oltre Berlusconi». Dalle colonne della Padania, il leader del Pd Pier Luigi Bersani tenta Umberto Bossi. «Impegno me e il mio partito – spiega – a portare avanti il processo del federalismo dialogando con la Lega. Quali che siano gli sviluppi politici. Guardiamo oltre Berlusconi ma salviamo la prospettiva del cambiamento». Una mano tesa alla quale il Pdl guarda con grande perplessità. Sandro Bondi non ha peli sulla lingua: la proposta di Bersani «è strumentale», secondo il coordinatore del partito del premier che accusa i democratici di sposare «di volta in volta, a seconda delle proprie convenienze politiche contingenti, tesi opposte: un giorno la Lega è l’espressione più volgare della politica, il giorno dopo è tornata ad essere la costola della sinistra o perlomeno l’unica forza autenticamente popolare, insieme al Pd, con cui dialogare».
«RIFORMA EPOCALE» – Nell’intervista concessa al quotidiano del Carroccio, il segretario dei democratici definisce il federalismo «una riforma storica, epocale per la democrazia italiana». «Credo da sempre – ci tiene a sottolineare Bersani – che, pur da posizioni diverse ed anche alternative, ci siano due vere forze autonomiste nel Paese: il Pd e la Lega. Noi rivendichiamo e vogliamo coltivare, rinnovandola, questa nostra antica tradizione». Il numero uno del Partito democratico ammette di considerare con «grandissima preoccupazione» il fatto che la Lega, «vedendo accorciarsi i tempi della legislatura, possa accontentarsi di un federalismo di bandiera». Non solo. Per Bersani, Berlusconi è «culturalmente e politicamente del tutto disinteressato al federalismo» e dunque può approfittarne «per pretendere in cambio il processo breve, così come ha ottenuto il voto sulle “leggi sulla cricca” e dunque “passare a nuttata”». Alla luce di tali considerazioni, la proposta del segretario del Pd alla Lega è chiara: «Si può essere alternativi su temi cruciali ma noi e voi siamo in grado di dialogare. Siamo popolari, Berlusconi è solo populista. Il patto che propongo è questo: tra forze popolari anche alternative vi siano temi su cui ragionare insieme».
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