Il tragico gesto a Torcegno, in trentino. Maria Luisa Mangini aveva recitato al fianco di Totò, Tognazzi, Bramieri, Wanda Osiris e Alberto Sordi. Fellini la volle con Nazzari ne «Le notti di Cabiria»
NAPOLI – Tragico addio alla «Malafemmina», l’attrice Maria Luisa Mangini, in arte Dorian Gray. L’artista, al fianco del principe della risata in «Totò, Peppino e la Malafemmina», si è suicidata a Torcegno, in Trentino. Aveva 75 anni e si è tolta la vita con un colpo di pistola.
LA DESTINATARIA DELLA CELEBRE LETTERA – Destinataria della celeberrima lettera di Totò e Peppino, ovvero i «fratelli Caponi che siamo noi», l’attrice impersonava il mito della bellezza anni Cinquanta. Bellezza con una premonizione tragica come già l’assunzione dello pseudonimo – solo ora da un’ottica post mortem – rivela.
La Mangini, nata a Bolzano il 2 febbraio del 1936, aveva debuttato nella rivista «Votate per Venere» (1950) con Erminio Macario e Gino Bramieri e aveva continuato la carriera con Wanda Osiris, Alberto Sordi, Ugo Tognazzi e Raimondo Vianello. Poi il debutto al cinema come protagonista di molti film brillanti. Parliamo della commedia all’italiana che l’ha vista in primo piano di molte pellicole «cult». Come quella di Camillo Mastrocinque del 1956 in cui è la «pericolosa» fidanzata di Teddy Reno, Gianni, nipote dei Caponi.
Il film del genere «musicarelli» italiani fu campione d’incasso già alla sua uscita ed è tra i più rivisti della vasta cinematografia di Totò.
CON FELLINI NELLE «NOTTI DI CABIRIA» – Da Antonio de Curtiis a Federico Fellini che la chiamò a recitare il ruolo di Jessy, l’amante di Amedeo Nazzari in «Le notti di Cabiria». La vediamo anche ne «Il grido» di Michelangelo Antonioni in cui veste i panni della benzinaia Virginia. Per «Mogli pericolose» di Luigi Comencini (1958) ricevette un Nastro d’Argento come migliore attrice non protagonista. A metà degli anni Sessanta, lasciò la scena ritirandosi in Trentino.
Nat. Fe.