Il ministro dell’interno: da noi potrebbero arrivare 200mila immigrati clandestini. Sull’isola approdano 347 tunisini. Con loro anche due membri di una troupe tv tedesca. Aiuti umanitari: telefonata di Berlusconi con il premier inglese David Cameron perché anche altri paesi partecipino.
La crisi libica preoccupa il governo italiano che si prepara ad una vera e propria emergenza arrivi sulle nostre coste. «Stimiamo che in Libia ci siano circa 1,5 milioni di clandestini, entrati dai confini a sud, dal deserto. Mi aspetto che non appena la situazione lo consentirà questi riprenderanno la direzione nord verso l’Europa: sarebbe lo scenario peggiore possibile, che prevede movimenti di forse 200.000 persone in fuga» spiega il ministro dell’Interno Roberto Maroni, riferendo alle Commissioni riunite Affari costituzionali e Affari esteri della Camera sui recenti sviluppi della situazione nel Mediterraneo. «Noi ci stiamo preparando a subire il rischio di un impatto senza precedenti sulle nostre coste».
« Proprio per questo – ha aggiunto Maroni – l’Italia organizzerà da subito una missione umanitaria in Tunisia per portare viveri e assistenza umanitaria, realizzando lì un campo profughi per consentire alle persone che scappano dalla Libia o dalla Tunisia di sopravvivere in maniera decente per i prossimi giorni, fino a un’altra soluzione».
«Il trattato di amicizia siglato da Italia e Libia è stato approvato con una legge e non so chi è in grado di revocarlo: forse il parlamento o il presidente della Repubblica devono intervenire» ha poi aggiunto Maroni.
MAXI SBARCO A LAMPEDUSA – Maxi sbarco intanto in nottata a Lampedusa. Dopo una pausa durata una settimana, un barcone con 347 migranti, tra cui quattro donne, è approdato intorno alle 2.30 di notte nel porto dell’isola scortato dalle motovedette della Guardia Costiera.
I SOCCORSI – L’imbarcazione, lunga una quindicina di metri, era stata avvistata mentre era ancora in acque territoriali tunisine. Un altro sbarco si è registrato invece direttamente terra a Linosa, la più piccola delle isole Pelagie, dove i carabinieri hanno bloccato 22 extracomunitari. Era dal 23 febbraio scorso che non si registravano nuovi arrivi di immigrati, anche a causa delle cattive condizioni del mare che avevano scoraggiato la partenza di barconi dalle coste nordafricane. Gli ultimi arrivati si aggiungono ai circa 210 immigrati ospitati nel centro di accoglienza di Lampedusa.
TROUPE TEDESCA – C’erano anche due giornalisti di una televisione tedesca sul barcone approdato in nottata a Lampedusa con 347 migranti. La troupe ha documentato, con una telecamera digitale, la traversata dalle coste tunisine. I due reporter sono stati fermati dalle forze dell’ordine e, dopo un controllo dei documenti, sono stati rilasciati.
INDAGATI I CLANDESTINI – Nel frattempo, la procura di Agrigento ha iscritto nel registro degli indagati oltre seimila persone per immigrazione clandestina. Si tratta di tutti gli immigrati, per lo più tunisini, approdati a Lampedusa per fuggire alla crisi che sta attraversando tutto il nord Africa. «Siamo costretti a iscrivere tutti nel registro degli indagati», ha confermato il procuratore capo di Agrigento Renato Di Natale, precisando che la procedura è la stessa seguita, ormai da anni, per tutti gli sbarchi di migranti. L’iscrizione nel registro degli indagati di tutti gli immigrati è dovuta al fatto che «al momento in cui arrivano in Italia non hanno alcuno status di rifugiato politico. Quando e se lo avranno – conclude Di Natale – ci sarà il non luogo a procedere».
SINDACO INDAGATO – La Procura di Agrigento ha anche iscritto nel registro degli indagati il sindaco di Lampedusa, Bernardino De Rubeis, per l’ipotesi di reato di istigazione all’odio razziale e abuso di autorità. L’inchiesta è stata aperta dopo l’ordinanza emessa dal primo cittadino per evitare «l’accattonaggio e comportamenti non decorosi» e impone il divieto di utilizzare i luoghi pubblici «come siti di bivacco e deiezione». L’ordinanza è stata fatta dopo le proteste dei lampedusani sul comportamento dei migranti ospitati nel Cie di Lampedusa che sono liberi di girare per le strade del centro abitato. Nel 2009, De Rubeis venne processato dal giudice monocratico di Agrigento, per diffusione di idee che incitano alla superiorità razziale perché in un’intervista pubblicata il 5 settembre 2008 da un quotidiano era scritto che lui aveva affermato: «Non voglio essere razzista, ma la carne dei negri puzza anche quando è lavata». Il sindaco venne assolto perchè il fatto non sussiste. Non è stato dimostrato che il sindaco in effetti pronunciò quella frase.
Una missione umanitaria italiana in Tunisia per dare assistenza ai profughi in loco, visto che ai confini arrivano tutte le persone in fuga dalla Libia. La stima è che la missione darà assistenza a 10mila profughi. È quanto è stato deciso secondo quanto si apprende da fonti presenti alla riunione, nel corso del vertice sulla situazione in Libia e nel Nord Africa di martedì sera a Palazzo Chigi.
LA TELEFONATA – Nel corso del vertice, secondo quanto raccontano fonti presenti alla riunione, Berlusconi si è assentato per un colloquio telefonico con il premier inglese David Cameron informandolo della decisione appena presa dalla riunione e cioè di inviare una missione umanitaria in Tunisia. L’auspicio è che anche gli altri paesi possano adottare le stesse decisioni.
MARONI – La missione umanitaria italiana «partirà subito, entro 48 ore», ha detto il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, parlando a Ballarò. Maroni ha spiegato così i contorni della missione umanitaria decisa stasera dal vertice di governo a palazzo Chigi. La missione, ha spiegato il titolare del Viminale, «è di emergenza, di carattere umanitario, che dà sollievo e tiene in territorio tunisino, d’intesa con le autorità tunisine, i profughi. Spero che poi segua l’intervento di altri paesi europei». Stasera, ha continuato a spiegare Maroni, si è assunta la decisione politica, domani mattina, invece ci sarà «una riunione tecnica» per mettere a punto l’intervento di assistenza umanitaria e sanitaria, per fare in territorio tunisino «un campo profughi».
UNHCR – Intanto l’Alto Commissariato Onu per i rifugiati e le migrazioni (Unhcr) in una nota ha lanciato un «appello urgente ai governi in vista di una evacuazione umanitaria massiccia di decine di migliaia di egiziani e di gente di altre nazionalità in fuga dalla Libia» e che si accalcano sulla frontiera con la Tunisia.
Redazione online