In 145 salvati da un barcone affondato. A bordo anche una donna incinta e cinque neonati. Il sindaco: «In duemila senza cibo». Ma la cooperativa smentisce. Fazio: emergenza igienica, non clinica
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(Ansa) |
LAMPEDUSA (Agrigento) – In attesa che mercoledì sei navi liberino Lampedusa dall’assedio dei migranti, un’altra ondata notturna di sbarchi si è abbattuta sull’isola ormai allo stremo. La situazione è vicina al collasso: il sindaco avverte che «manca il cibo per duemila persone» e i cittadini in mattinata hanno occupato il Comune. Il responsabile della cooperativa Lampedusa Accoglienza, Federico Miragliotta, però smentisce. Il ministro dell’interno Roberto Maroni, in serata, in collegamento con il Tg5, ha assicurato che «la situazione sarà risolta» e che il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che mercoledì sarà sull’isola, «annuncerà per i lampedusani misure risarcitorie e compensative». Maroni ha confermato inoltre che saranno rimpatriati i tunisini, perché sono «clandestini, non profughi».
SITUAZIONE AL COLLASSO – Nella notte, comunque, sono stati 454 i migranti arrivati, in totale ora sull’isola si contano 6200 immigrati. Quasi 200 sono sbarcati poco prima della mezzanotte: si tratta per lo più di eritrei, tra cui molte donne e bambini, soccorsi dalle motovedette della guardia costiera e della guardia di finanza, coordinate dalla Capitaneria di porto. Dal secondo barcone sono arrivati 149 tunisini, scortati in porto da un guardacoste, altri 115 sono stati soccorsi, da due guardacoste, e giunti in porto alle 3.25. Il ministro della Salute Ferruccio Fazio ha assicurato che sull’isola è «emergenza igienica», ma al momento non c’è al momento pericolo di epidemie. La politica italiana si interroga su come affrontare l’emergenza, mentre il Viminale studia in queste ore l’ipotesi di un «respingimento di massa».
COMUNE OCCUPATO – Gli abitanti di Lampedusa hanno occupato l’aula consigliare del Comune per protestare contro la situazione dell’isola, dove si trovano migliaia di migranti mentre gli sbarchi proseguono. «L’aula consigliare è occupata» ha detto al telefono una vigilessa di Lampedusa. «Sono 200-300 cittadini che si danno il cambio giorno e notte. Hanno appeso degli striscioni». Lunedì pescatori e abitanti dell’isola siciliana avevano bloccato il porto con alcuni barconi requisiti dopo gli sbarchi.
AFFONDA UN BARCONE – Sono stati tutti tratti in salvo 145 eritrei, tra i quali molti bambini, di cui cinque neonati, finiti in mare quando il loro barcone è affondato nella notte al largo di Lampedusa. L’operazione, che si è conclusa dopo la mezzanotte, è stata coordinata dalla Guardia costiera e vi ha partecipato anche la Guardia di finanza. Le motovedette hanno raggiunto i naufraghi a 30 miglia dall’isola, dove lo scafo su cui viaggiavano è colato a picco in condizioni di mare forza tre. Tra le persone salvate, anche una donna incinta. Eritrei, somali ed etiopi sono stati trasferiti nell’ex base Loran, dove ci sono già un centinaio di minori e donne tunisine.
MANCA CIBO PER DUEMILA PERSONE – Lampedusa accoglienza, la cooperativa che per contratto gestisce l’accoglienza dei migranti in arrivo a Lampedusa, distribuisce 4.200 pasti al giorno. Nell’isola al momento ci sono 6.200 immigrati, dunque 2.000 persone non mangiano. A denunciarlo in conferenza stampa è stato il sindaco di Lampedusa Dino De Rubeis. Ma il responsabile di Lampedusa accoglienza, Federico Miragliotta, smentisce categoricamente questa notizia. «Non è vero. Ad oggi tutti hanno potuto mangiare».
A TARANTO 827 MIGRANTI – Intanto la nave della flotta Grimaldi, con a bordo 827 immigrati provenienti da Lampedusa, è giunta a Taranto nell’area della stazione navale di Mar Grande della Marina militare. Gli immigrati vengono trasferiti in pullman alla tendopoli di Manduria (Taranto). Con l’arrivo degli 827 migranti il numero delle persone ospitate nella tendopoli salirà a poco più di 1.200, tenuto conto che nei giorni scorsi dalla struttura sono fuggiti, secondo un calcolo approssimativo, circa 150 immigrati. Lunedì il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano ha dichiarato che la tendopoli accoglierà al massimo 1.500 immigrati.
«SANITÀ PRESTO FUORI CONTROLLO» – Non c’è più tempo: «È necessario “svuotare” Lampedusa immediatamente, trasferendo gli immigrati presenti, o la situazione sanitaria sull’isola, a brevissimo, potrebbe non essere più sotto controllo». È la prima valutazione fatta da Tullio Prestileo, uno degli ispettori dell’assessore alla Sanità della Regione Sicilia, giunti lunedì sera a Lampedusa per un monitoraggio della situazione nell’isola. Prestileo ha affermato che a Lampedusa si stia determinando in queste ore una «situazione complessa, con un equilibrio precario». Al momento, ha aggiunto l’ispettore Inmp, «non ci sono segni di epidemie, ma se non si procede a “svuotare” l’isola immediatamente, la situazione sanitaria potrebbe a breve non essere più sotto controllo».
Redazione online