BRUXELLES: le forze nato hanno bombardato una «postazione di comando e controllo». Dopo gli 11 religiosi uccisi durante il raid sulla città libica. La condanna contro Francia, Danimarca, Gran Bretagna, Qatar ed Emirati Arabi Uniti
TRIPOLI – Mentre a Marsa el-Brega si vanno completando i preparativi per i solenni funerali degli undici imam rimasti uccisi all’alba di venerdì in un bombardamento aereo della Nato sulla città della Cirenaica, da Tripoli un altro imam, identificato come Noureddin al-Mijrah, ha lanciato una fatwa, un editto di condanna, nei confronti dei cittadini di alcuni dei Paesi che partecipano alla campagna militare sotto comando atlantico contro il regime di Muammar Gheddafi.
DENUNCIA – Il religioso ha infatti rivolto un appello ai «musulmani nel mondo intero» affinchè, per ogni vittima del raid a Brega, siano uccise un migliaio di persone appartenenti a Paesi quali «Francia, Italia, Danimarca, Gran Bretagna, Qatar ed Emirati Arabi Uniti», tutti egualmente indicati come legittimi obiettivi. Per vendicare 11 imam libici i musulmani dovrebbero uccidere «1000 persone per ogni imam morto». La fatwa è stata lanciata durante la conferenza stampa del portavoce del governo di Tripoli, Mussa Ibrahim, in cui il regime ha denunciato il ferimento di 50 persone e la morte degli 11 religiosi.
L’OBIETTIVO – Fonti alleate da Bruxelles hanno replicato ribadendo che non sono stati presi di mira bersagli civili, bensì un «bunker» che costituiva una «postazione di comando e controllo», e che quest’ultimo è stato colpito.
Maroni: “Stop ai bombardamenti” “L’unica soluzione è che cessino i bombardamenti e che la guerra finisca. Senza la guerra non esistono nemmeno i profughi che diventano clandestini e che come tali puoi rimpatriare”. Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, chiede uno stop ai raid aerei in Libia: “Frontex se ne lava le mani, non possiamo fare altro”. Maroni fa il punto sull’arrivo di immigrati e profughi: “Non è vero che noi non lo facciamo, noi respingiamo e rimpatriamo i clandestini. L’abbiamo sempre fatto – spiega il responsabile del Viminale – Anche con la Tunisia, con il cui governo abbiamo fatto un accordo, procediamo con i rimpatri. Proprio l’altro ieri abbiamo consegnato al governo di Tunisi quattro motovedette per il controllo delle coste e per impedire le partenze. L’accordo firmato il 4 aprile funziona e lo dimostra il fatto che dalla Tunisia gli arrivi ormai sono pochissimi”. “La Spagna – prosegue Maroni – ha come interlocutore il Marocco, noi lo stiamo facendo con la Tunisia ma con la con la Libia è impossibile, perchè lì c’è la guerra e quelli che arrivano sono profughi che non possiamo rimpatriare”. “Noi sappiamo – continua l’esponente leghista – che quelli che arrivano dalla Libia li manda Gheddafi e dobbiamo accoglierli. Però è doveroso da parte nostra verificare chi c’è su quelle navi”. “Al di là di altre considerazione – conclude Maroni – la Danimarca può agire in un certo modo perchè le regole Schengen si applicano ai confini di terra. Noi invece abbiamo gli ingressi via mare, e in questo caso non puoi bloccare le frontiere. Per questo sostengo che l’unica soluzione è che cessino i bombardamenti e che la guerra finisca”.
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