Merola a Bologna vince per un soffio al primo turno. Fassino passa già al primo turno a Torino. A Napoli avanti il Pdl e De Magistris supera Morcone
MILANO – Il centrosinistra canta vittoria. Piero Fassino e Virginio Merola sono diventati sindaci rispettivamente di Torino e di Bologna già al primo turno. Ma il risultato più clamoroso di tutti, il più incoraggiante per il Pd e i suoi alleati, è quello di Milano con Giuliano Pisapia che non solo strappa il ballottaggio a Letizia Moratti, ma si ritrova addirittura avanti di oltre sei punti, un esito su cui fino alla vigilia erano davvero in pochi a scommettere. Tutto è rimandato di due settimane, ma per un centrosinistra che non andava al ballottaggio dal 1993 è già una vittoria. A guastare gli umori progressisti resta il neo di Napoli, dove il centrosinistra si è presentato diviso pagando pesantemente la scelta. Il Pdl ha avuto buon gioco nel far notare come in una delle roccaforti uliviste – dove con varie coalizioni il fronte progressista governa ininterrottamente dagli inizi degli anni Novanta, prima con Bassolino e poi con la Iervolino -, in testa ci sia nettamente il candidato di centrodestra. Non solo: al secondo turno l’avversario di Lettieri non sarà Mario Morcone, il candidato «ufficiale» del Pd e dei suoi satelliti, bensì l’ex pm dipietrista Luigi De Magistris, sostenuto oltre che dall’Idv anche dalla Federazione della sinistra. Pierluigi Bersani, tuttavia, non si scompone e liquida la situazione con una battuta: «Noi abbiamo vinto e loro hanno perso».
IL CASO MILANO – A Milano, dunque, si va al ballottaggio. Il dato è ormai certo e lo è stato già pochi minuti dopo la chiusura dei seggi con la diffusione degli «intention poll» di Sky Tg 24 e le proiezioni Ipr Marketing per Rai che hanno subito evidenziato un trend che per Letizia Moratti suona come una sonora bocciatura. Anche i dati reali confermano questa tendenza: al termine dello scrutinio delle 1.251 sezioni, infatti, il candidato del centrosinistra ha ottenuto il 48,04% dei voti contro il 41,58% della Moratti. Lo stesso Pisapia, intervenendo nel tardo pomeriggio, si è detto fiducioso: «Sarà la Milano del futuro, un esempio per tutta l’Italia». Resta ora da vedere come si muoveranno in vista del secondo turno il Terzo Polo, che ha il 5,54%; e il Movimento 5 Stelle che si è fermato attorno al 3,22%. Tra i partiti è stato un testa a testa tra Pdl e Pd: al termine l’ha spuntata il Popolo della libertà per soli 671 voti: 28,74% per il Pdl contro il 28,63% per il Partito democratico. Staccatissima la Lega che si ferma al 9,63%. «In questa campagna si è forse parlato troppo poco di Milano e di cose concrete, dei programmi per la città», è stata la prima sintetica dichiarazione pochi minuti prima di mezzanotte fatta da Letizia Moratti. «Il voto indica chiaramente che bisogna far ripartire una nuova fase del centrodestra con le forze realmente moderate che non si sono sentite rappresentate dal nostro schieramento».
GLI ALTRI COMUNI – A Bologna Virginio Merola del centrosinistra ce la fa per un soffio al primo turno raccogliendo il 50,46% dei voti, mentre il candidato leghista del centrodestra Manes Bernardini si ferma al 30,35%; il candidato grillino Massimo Bugani realizza un vero e proprio exploit raggiungendo il 9,50% e Stefano Aldovrandi del Terzo Polo arriva al 5,08%. A Torino con 918 sezioni su 919 i dati dicono che Piero Fassino vince al primo turno con il 56,65% contro il 27,30% di Michele Coppola, candidato del centrodestra, il 4,97% del grillino Bertola e il 4,86% del terzopolista Musy. A Napoli, infine, con 831 sezioni scrutinate su 886 il candidato del Pdl, Gianni Lettieri, si trova al 38,53% e, a sorpresa, ha come diretto inseguitore si ritrova il candidato dell’Idv Luigi De Magistris con il 27,43% e non Mario Morcone, candidato «ufficiale» del centrosinistra, fermo al 19,36%. Anche questo dato, se confermato, sarebbe particolarmente significativo perché emergerebbe l’esclusione del rappresentante del Pd, partito di riferimento del sindaco uscente Rosa Russo Jervolino, a vantaggio di un candidato dalle posizioni più radicali. A Cagliari si profila invece il ballottaggio tra il candidato del centrosinistra, Massimo Zedda, al 45,11%, e quello del centrodestra, Massimo Fantola, al 44,72%. E ballottaggio sarà anche a Trieste: in vantaggio c’è Roberto Consolini, del centrosinistra, con il 40,7% dei consensi; nel ruolo di inseguitore Roberto Antonione, ex presidente della giunta regionale del Friuli Venezia Giulia per il centrodestra, nettamente staccato e fermo al 27,6%.
TERZO POLO DECISIVO – Qualora i risultati emersi dalle proiezioni fossero confermati, diventerebbe centrale il ruolo del Terzo Polo, soprattutto a Milano dove il blocco che fa capo a Fini, Casini e Rutelli ha presentato un proprio candidato, Manfredi Palmeri, che con il suo 5 e mezzo per cento risulterà decisivo. I tre leader hanno avuto lunedì un pranzo di lavoro a Roma per fare il punto in vista dei risultati delle amministrative. Dalle scelte che potrebbero prendere in vista dei ballottaggi, se sostenere i candidati del centrodestra o quelli del centrosinistra, potrebbe delinearsi anche il ruolo che il gruppo avrà sullo scenario politico nazionale. Lorenzo Cesa, segretario Udc, durante la diretta tv in Rai non si è sbilanciato: «Sono elezioni amministrative, decideremo caso per caso».
AMMINISTRATIVE 2011 dati Ministero dell’Interno
Alessandro Sala