Nuova sorpresa nella terza partita della Copa America 2011. Dopo il pari dell’Argentina con la Bolivia e dopo la risicata vittoria della Colombia sulla Costa Rica, la squadra di Menezes impatta 0-0 contro il Venezuela. Deludono Neymar e Ganso.
Tale Argentina, tale Brasile. Quanta fatica fanno le grandi nella Copa America 2011. Dopo l’esordio a singhiozzo dei padroni di casa, incappati in un pari (e poteva andare peggio) con la Bolivia, dopo la striminzita vittoria della Colombia sulla modesta Costa Rica, è toccato alla Seleçao fare i conti con chi, come il Venezuela, non ha nulla da perdere e trova il coraggio di affrontare con “mucha garra” (molta grinta) una squadra destinata ad arrivare fino in fondo a questa manifestazione. Eppure un anno dopo la mesta eliminazione dal Mondiale (contro l’Olanda), non è bastata la “Mano” di Menezes a risollevare le sorti di una squadra che rispetto alla rassegna sudafricana ha cambiato ben 13 pedine: dei nove superstiti, solo quattro erano in campo. Largo ai giovani e a una squadra più spregiudicata. Le certezze Pato e Robinho con i giovani fenomeni Neymar e Ganso per un quadrilatero spiccatamente offensivo e che ha creato buone palle gol, un tiro di Robinho (salvato sulla linea) e una traversa colta da Pato ma non è riuscito a scardinare la porta difesa dal “vinotinto” Vega.
C’era grandissima attesa per la prestazione di due pezzi pregiatissimi del mercato. Neymar, destinato al Real Madrid, ha girato troppo al largo dalla porta venezuelana, Ganso non ha ancora recuperato brillantezza dopo l’infortunio al ginocchio che lo ha tenuto lontano dai campi fino a Primavera. Poprio Pablo Henrique, richiesto, tra gli altri da Milan e Inter, è sembrato quello più avulso da una manovra che non ha potuto contare sulla verve di Ramirez (non buona la sua prestazione), né ha potuto sperare nella costruzione di gioco da parte di Lucas Leiva, notoriamente un incontrista nel Liverpool. Dall’altro lato il Venezuela ha interpretato la partita all'”europea”, pressing, raddoppi, tanta corsa e qualche puntatina in avanti tanto per tenere impegnati Thiago Silva e Lucio. Il velocissimo Miku e il gigantesco Rondon hanno dato del filo da torcere alla Seleçao che spazientita, nella ripresa, non ha trovato la lucidità per affondare il colpo. Anche la squadra di Menezes comincia la sua avventura con il freno a mano tirato, saranno contenti i tifosi argentini: mal comune, mezzo gaudio.