Traffico in tilt. cancellati dieci treni regionali. I migranti armati di spranghe attaccano forze dell’ordine
BARI – Alcune centinaia di immigrati ospiti del Cara di Bari hanno bloccato strade e binari nei pressi del Centro di accoglienza per protesta contro le lungaggini burocratiche che ritarderebbero il rilascio dello status di rifugiati. Secondo le prime notizie, alcuni manifestanti sarebbero armati di spranghe e avrebbero attaccato i poliziotti. Sarebbero state danneggiate auto della polizia; ci sarebbero feriti, anche tra alcuni passanti.
LA RIVOLTA – I migranti hanno bloccato la Statale 16 bis in entrambe le direzioni di marcia e stanno causando disagi alla circolazione dei treni lungo i binari adiacenti al Centro di accoglienza per richiedenti asilo. Sul posto stanno confluendo in numero massiccio le forze dell’ordine. La circolazione è in tilt. «Vogliamo i documenti»: così Mohamed, uno degli immigrati che partecipa alla protesta, ha risposto alla domanda di un cronista di un emittente locale che gli chiedeva i motivi della manifestazione degenerata in scontri. Mohamed ha aggiunto di essere ospite del Cara di Bari da sette mesi e di non sapere ancora nulla della sua richiesta di asilo. «Se abbiamo i documenti lasciamo la barricata» ha aggiunto un altro manifestante. Le forze dell’ordine, in tenuta antisommossa e utilizzando anche gas lacrimogeni, hanno costretto i manifestanti ad indietreggiare e stanno cercando di riportarli nelle vicinanze del Centro di accoglienza richiedenti asilo».
ORE 12.30 – LA RIVOLTA CONTINUA – Un gruppo di immigrati che era stato isolato nelle campagne attorno alla ferrovia dalla polizia che lo stava facendo retrocedere verso il recinto del Centro, ha improvvisamente reagito con lanci di sassi contro i poliziotti. Le forze dell’ordine sono arretrate andandosi a riparare dietro due automezzi. A nulla sono valsi i lanci di lacrimogeni e la presenza dall’alto di un elicottero della polizia che ha tentato di disperdere i manifestanti. Dopo aver messo in fuga le forze dell’ordine, gli immigrati hanno cominciato a lanciare sassi anche contro i giornalisti, che si sono rifugiati su un cavalcavia che sovrasta la zona degli scontri. La situazione è tornata temporaneamente alla tranquillità. I manifestanti si sono dispersi in alcune zone di campagna, mentre i mezzi della polizia si sono dislocati sul cavalcavia a distanza di sicurezza. Un manifestante è stato ammanettato e arrestato, e quindi medicato sul posto per alcune ferite che aveva sulle braccia. La zona continua ad essere sorvolata da un elicottero della polizia, mentre gli agenti sono dislocati in varie postazioni.
I FERITI – Decine di poliziotti e carabinieri sono rimasti feriti nelle cariche con gli immigrati del Cara di Bari, che per fronteggiare la polizia hanno lanciato grosse pietre tratte dai muretti a secco delle campagne dove è in corso la manifestazione di protesta. Al momento le forze dell’ordine e i manifestanti si mantengono a distanza. Gli immigrati sono divisi in gruppetti lungo il perimetro del Centro, mentre le forze dell’ordine sono dislocate nella zona circostante e intorno ai mezzi di soccorso. A quanto si è appreso, una delegazione di manifestanti sarebbe tornata a ridosso del recinto del Cara, dove sarebbe in corso un tentativo di trattativa da parte di funzionari della Questura, della Prefettura, del Comune di Bari e della Regione Puglia, per convincere gli immigrati a recedere dalla protesta. Alcuni gruppi di manifestanti stazionano sui binari della ferrovia Bari Nord, che sono stati bloccati con massi. Il traffico ferroviario è bloccato su questa linea e anche su quella delle Ferrovie dello Stato, che corrono entrambe a ridosso del recinto del Cara. Dall’esterno del Centro è visibile uno dei grandi capannoni che accoglie una delle sale comuni del Centro, la cui copertura è stata semidistrutta.
MANTOVANO: «VIOLENZE INTOLLERABILI» -«Nell’esprimere apprezzamento per la professionalità e la generosità delle forze di polizia intervenute (in particolare, per la Polizia di Stato), sono certo che seguiranno interventi sanzionatori verso coloro che saranno riconosciuti come autori degli illeciti. Poiché va perseguito l’obiettivo di perfezionare il sistema di prevenzione di violenze come quelle messe in atto oggi, ma al tempo stesso vanno accelerati i tempi per la trattazione delle domande di asilo e di rafforzamento della struttura del Cara, mercoledì 3 agosto alle 14.30 presiederò nella prefettura di Bari una riunione tecnica dedicata alla questione. L’incontro, fissato d’intesa col Ministro Maroni, precederà quelli già da tempo concordati, sempre con sede in Prefettura, sulle misure di contrasto alla criminalità nelle aree critiche del Gargano e del Barese. A esso prenderanno parte, oltre ai vertici provinciali delle forze di polizia, il Prefetto Angela Pria, capo del Dipartimento libertà civili e immigrazione del Viminale, e il Presidente della Commissione asilo operante a Bari».
Redazione online