Morgan Stanley rivede al ribasso le stime sulla crescita mondiale. anche wall st. in picchiata. Il Wsj: «La Fed sta monitorando il livello di funding degli istituti di credito europei». Dow Jones a -3%
MILANO – A oltre metà seduta, dopo la chiusura positiva di mercoledì (vedi i listini), Piazza Affari in picchiata (-5,2%). Vendite su tutti i comparti ma a risentirne sono soprattutto Fiat e le banche. Il FtseMib scivola del 5,22% e il Ftse Allshare del 5,04%. A Francoforte il Dax30 è in calo del 5,54%, a Parigi il Cac40 del 4,49%, a Londra il Ftse100 del 3,31% e a Madrid l’Ibex35 del 4,62%. Sugli scambi pesano, secondo gli analisti, i timori di rallentamento dell’economia in Europa e negli Stati Uniti, non attutite dal vertice franco-tedesco di martedì, con l’ipotesi di una Tobin Tax (tassa sulle transazioni finanziarie) rilanciata dalla Merkel e da Sarkozy. Intanto apre in forte calo anche la Borsa di New York. Il Dow Jones perde l’1,62%, lo S&P 500 l’1,34% e il Nasdaq il 3%.
TITOLI – Risultano congelati per eccesso di ribasso Buzzi, Fonsai, Lottomatica, Saipem e Mediolanum, mentre Fiat (-9,08%) e Fiat Industrial (-10,46%) indossano la maglia nera insieme a Intesa Sanpaolo (-7,28%). Sotto pressione anche Unicredit (-6,01% a 0,96 euro), che si mantiene sotto quota 1 euro. In difficoltà anche gli altri titoli bancari del Vecchio Continente: banche in rosso a Parigi (-1,6% Societè Generale, -1,57% Bnp Paribas e -1,24% Credit Agricole), Londra (-2,1% Rbs, -1,78% Barclays e -1,14% Lloyds), Francoforte (-1,88% Commerzbank) e Zurigo (-2,07% Ubs e -1,85% Credit Suisse).
LA FEDERAL RESERVE – Le autorità federali americane stanno monitorando da vicino i livelli di finanziamento delle filiali negli Stati Uniti dei grandi istituti bancari europei a conferma dei crescenti timori sul reale stato di salute del sistema finanziario del vecchio continente. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, funzionari della Fed di New York si sono incontrati nel corso delle ultime settimane con i vertici delle filiali americane delle banche europee restando anche in stretto collegamento con le autorità di controllo dei rispettivi paesi di provenienza. Oggi gli occhi sono puntati sui dati in arrivo dagli Stati Uniti, con le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, il superindice economico e l’indice della Fed di Filadelfia.
MORGAN STANLEY – Gli esperti di Morgan Stanley hanno rivisto in netto ribasso le loro stime sulla crescita economica mondiale di quest’anno, a +3,9% dal +4,2% indicato precedentemente. Più marcata la correzione delle previsioni sul Pil del 2012, a +3,8% da +4,5%. Nel 2011, secondo la banca d’affari, la crescita economica dei dieci principali Paesi al mondo dovrebbe essere di appena l’1,5%, stima corretta dall’1,9%, Performance che poi dovrebbe accelerare al 2,4% nel 2012.
BORSE ASIATICHE – Borse asiatiche generalmente negative di oltre un punto percentuale: i mercati dell’area scontano la forza dello yen, che frena le esportazioni giapponesi, e i segnali di rallentamento della crescita cinese. Tokyo è così una delle piazze finanziarie più deboli della giornata, con un calo finale dell’1,25%. Male anche le Borse cinesi, che generalmente si muovono in controtendenza, così come Seul, in ribasso finale di quasi due punti percentuali.
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