Manovra, accordo ad arcore. Per abolire le province e dimezzare i parlamentari va cambiata la Costituzione. Tremonti: «Molto bene»
Cronisti e fotografi ad Arcore (Ansa) |
MILANO – Resterà in vigore solo per i redditi dei parlamentari il contributo di solidarietà sui redditi più alti, il cosiddetto super-prelievo oltre i 150 mila euro e che verrà cancellato dalla manovra. Previsto invece un più articolato intervento sulle pensioni . Sono questi due degli accordi raggiunti a casa di Silvio Berlusconi, ad Arcore. Un vertice durato sette ore al quale hanno preso parte tra gli altri Umberto Bossi e il ministro dell’Economia Giulio Tremonti. La manovra sembra andare incontro a una profonda riscrittura ma i saldi, hanno assicurato fonti della maggioranza, restano invariati. Per Tremonti il nuovo accordo raggiunto nella maggioranza va «molto bene».
PROVINCE E PARLAMENTARI – Si fa molto lunga e in salita la strada per l’abbattimento dei costi della politica. La maggioranza si è accordata per cancellare tutte le province ma l’abolizione potrà essere fatta solo per via costituzionale, con i tempi che comporta. Lo stesso vale per il dimezzamento del numero dei parlamentari. Sono stati salvati i piccoli comuni ai quali verrebbe chiesto tuttavia di accorpare i servizi.
STRETTA SULLE SOCIETA’ DI COMODO – Contrariamente alle attese, l’Iva non sarà aumentata Il provvedimento presentato a Ferragosto dal ministro Tremonti mantiene la Robin Tax e ci sarà poi «una stretta sulle società di comodo». Il contributo di solidarietà, è stato annunciato, sarà sostituito da «nuove misure fiscali finalizzate a eliminare l’abuso di intestazioni e interposizioni patrimoniali elusive nonchè riduzione delle misure di vantaggio fiscale alle società cooperative»
PENSIONI – Il calcolo sarà effettuato soltanto in base agli «effettivi anni di lavoro». Il raggiungimento degli anni di anzianità non dovrebbe più tener conto degli anni di servizi militare prestato e degli anni universitari che «verranno scorporati» mantenendo immutato l’attuale regime previdenziale. Gli anni in questione, però, verranno computati per il calcolo della pensione.
«FRONDISTI» SODDISFATTI – I critici della maggioranza«sembra che abbiano ottenuto qualcosa» ha commentato il deputato Pdl Guido Crosetto per il quale «le notizie uscite dal vertice sembrano positive. È stato utile aprire un dialogo, anche duro, all’interno della maggioranza e del governo. Forse non è tutto ciò che tutti noi avremmo voluto, ma è altrettanto importante mantenere solida la maggioranza».
CALDEROLI, «FINITA LA PACCHIA» – «È finita la pacchia per chi utilizza società di comodo o trust per non pagare le tasse. la prima volta che qualcuno prova a far fuori le società di comodo» ha detto il ministro Roberto Calderoli annunciando «le norme che riguardano le persone fisiche nella legge delega di riforma del fisco».
BERSANI, I CONTI NON QUADRANO – «Dalle cose sentite fino a qui siamo alla confusione, la quadra non c’è, non vedo come possano quadrare questi conti» ha detto il segretario del Pd Pierluigi Bersani. «Nell’insieme mi sembra una soluzione debole – ha aggiunto – spero non venga valutata troppo pesantemente da chi ci osserva nel mondo». Quanto al confronto maggioranza-opposizione, Bersani ha suggerito: «invece di discutere ad Arcore di cose che non si capiscono, vengano a discutere le cose che abbiamo scritto noi, questo è un consiglio che mi sento di dare».
CGIL, PAGANO SEMPRE I LAVORATORI – «Ad una prima lettura» delle notizie emerse dal vertice della maggioranza si commenta in serata nella sede della Cgil «l’unica cosa che si capisce è che per tagliare la sovrattassa sui redditi superiori a 150 mila euro si costringono tante persone, che magari fanno anche lavori faticosi, a lavorare almeno un anno in più».
Paola Pica