Domenica la sfida decisiva a Dunedin (9.30 italiane). Il sudafricano Mallett: «Parisse e i ragazzi possono fare la storia». Solo un cambio nel XV: Masi torna estreno. E l’Irlanda punta sul veterano O’Gara
AUCKLAND (Nuova Zelanda) – Poco meno di due giorni alla sfida più importante: Italia-Irlanda a Dunedin, ore 9.30 italiane, vale il passaggio ai quarti di finale: i verdi l’hanno mancato clamorosamente nella scorsa edizione (bastonati da Francia e Argentina), gli azzurri non l’hanno mai raggiunto. Come se non bastasse, quella dell’Otago Stadium (l’unico stadio nuovo – e completamente coperto – del mondiale in corso in Nuova Zelanda) potrebbe essere l’ultima partita sulla panchina azzurra del coach sudafricano Nick Mallett. Naturale, anche per uno springbok come lui, che l’emozione faccia capolino: “So che potrebbe essere la mia ultima sfida con l’Italia, per questo ho già voluto parlare con la squadra – ha detto Mallett nella Oast Room del Mercure Lodge, l’albergo di Dunedin dove gli Azzurri sono in raduno – e ringraziarli per quanto abbiamo fatto e condiviso in questi anni. Farlo domenica, indipendentemente dal risultato, mi avrebbe emozionato troppo e non ho voluto distrarre i giocatori. E’ importante che restino concentrati solo sulla gara di domenica, non su quello che verrà dopo. E’ il loro Mondiale, sono loro che sono arrivati sin qui e che adesso hanno la possibilità di fare la storia del rugby italiano”.
SALUTI COMMOSSI – Quattro anni insieme, culminati con il successo sulla Francia al Flaminio (22-21) nell’ultimo Sei Nazioni, non sono pochi: “In questo ciclo i ragazzi sono stati straordinari, sono un gruppo coraggioso, che ha sempre reagito con entusiasmo alle avversità ed ha saputo conquistarsi il rispetto degli avversari e l’amore dei tifosi italiani, anche loro unici. La capacità di reagire alle difficoltà è la cosa che mi ha sempre emozionato più di ogni altra in questa squadra”. Insomma, non sarà un addio semplice, come ha riconosciuto lo stesso ct, commosso, nell’incontro con la stampa: “Non sarà facile lasciare questa squadra – ha concluso– perché sono stati la mia famiglia in Italia per questi anni. E’ molto complicato, per me: questi ragazzi sono diventati quasi dei figli”. Occhi lucidi e voce che trema: ma il regalo più bello per il ct che se ne va (a novembre sarà rimpiazzato dal francese Brunel) è uno soltanto: una vittoria domenica e la sfida nei quarti al suo Sudafrica. Una motivazione in più per fare bene.
LA FORMAZIONE –Mallett, che sulla panchina del Sudafrica, nel 1999, sfiorò la finale della Webb Ellis Cup (sconfitta ai supplentati con l’Australia), ha confermato per 14/15 la formazione che ha sconfitto gli Usa: al posto di McLean, che torna in panchina, rientra il solo Masi, che si riprende il ruolo di estremo. “Siamo entusiasti di poter giocare questa partita – ha spiegato il tecnico – a cui arriviamo dopo aver fatto quello che ci eravamo prefissati. Abbiamo battuto Russia e Usa ottenendo il bonus, fondamentale dopo la vittoria dell’Irlanda sui Wallabies. Così domenica avremo le stesse possibilità degli irlandesi di passare il turno. E di questo sono orgoglioso”. Tra i titolari, Castrogiovanni (il vero incubo dei tifosi irlandesi) e capitan Parisse (35esima uscita con i gradi) conquistano la loro 12esima presenza in un mondiale, secondi solo ad Alessandro Troncon (14) mentre Gonzalo Canale supera nel computo dei cap Cristian Stoica, salendo a 72. Una curiosità: il flanker udinese Alessandro Zanni si conferma l’atleta più utilizzato da Mallett nei suoi quattro anni sulla panchina, con 41 apparizioni in 42 partite.
IRLANDA, TORNA O’GARA – Dal canto suo, il tecnico irlandese Declan Kidney, ha inserito tra i titolari il recordman di punti i maglia verde: l’apertura Ronan O’Gara. Sexton è stato invece dirottato in panchina; fuori anche Geordan Murphy, a estremo giocherà Kearney. Malgrado l’infortunio patito con l’Australia Gordon D’Arcy riconquista il posto di primo centro.
LE FORMAZIONI – Irlanda: 15 Rob Kearney, 14 Tommy Bowe, 13 Brian O’Driscoll (cap), 12 Gordon D’Arcy, 11 Keith Earls, 10 Ronan O’Gara, 9 Conor Murray, 8 Jamie Heaslip, 7 Sean O’Brien, 6 Stephen Ferris, 5 Paul O’Connell, 4 Donncha O’Callaghan, 3 Mike Ross, 2 Rory Best, 1 Cian Healy.
A disposizione: 16 Sean Cronin, 17 Tom Court, 18 Donnacha Ryan, 19 Denis Leamy, 20 Eoin Reddan, 21 Jonathan Sexton, 22 Andrew Trimble.
Italia: 15 Andrea Masi (Aironi Rugby, 63 caps), 14 Tommaso Benvenuti (Benetton Treviso, 11 caps), 13 Gonzalo Canale (Clermont-Auvergne, 71 caps), 12 Gonzalo Garcia (Benetton Treviso, 24 caps), 11 Mirco Bergamasco(Racing-Metro Paris, 84 caps), 10 Luciano Orquera (Aironi Rugby, 26 caps), 9 Fabio Semenzato (Benetton Treviso, 7 caps), 8 Sergio Parisse (Stade Français, 82 caps, capitano) 7 Mauro Bergamasco (87 caps), 6 Alessandro Zanni (Benetton Treviso, 57 caps), 5 Cornelius Van Zyl (Benetton Treviso, 5 caps), 4 Quintin Geldenhuys (Aironi Rugby, 24 caps), 3 Martin Castrogiovanni (Leicester Tigers, 81 caps), 2 Leonardo Ghiraldini (Benetton Treviso, 40 caps), 1 Salvatore Perugini (Aironi Rugby, 82 caps).
A disposizione: 16 Fabio Ongaro (Benetton Treviso, 79 caps), 17 Andrea Lo Cicero (Racing-Metro Paris, 90 caps), 18 Marco Bortolami (Aironi Rugby, 87 caps), 19 Paul Derbyshire (Benetton Treviso, 15 caps), 20 Edoardo Gori (Benetton Treviso, 8 caps), 21 Riccardo Bocchino (Cavalieri Prato, 11 caps), 22 Luke McLean (Benetton Treviso, 32 caps).
PAOLO LIGAMMARI