La Russa: «Dobbiamo gioire». E il leghista Borghezio lo esalta: «Un templare di Allah». Le reazioni alla morte di Gheddafi. Il premier italiano: guerra finita. Frattini: «E’ una vittoria del popolo libico». LE REAZIONI INTERNAZIONALI. Barroso e Van Rompuy: «Finisce di un’era di dispotismo». Medvedev: «La Libia diventi uno Stato democratico»
![]() |
Gheddafi e Berlusconi nell’agosto 2010 per celebrare il trattato di amicizia tra Italia e Libia |
ROMA – «Sic transit gloria mundi». Ricorre al latino Silvio Berlusconi per commentarela notizia della morte di Muammar Gheddafi. La locuzione, che si traduce come «Così passa la gloria di questo mondo» e che significa sostanzialmente che le cose terrene sono passeggere, è stata riferita all’Ansa da alcuni partecipanti all’incontro tra il premier e il gruppo del Pdl. Il capo del governo avrebbe anche aggiunto: «Ora la guerra è finita». Non sono riportate ulteriori dichiarazioni del premier che in passato si era espresso in attestazioni di amicizia nei confronti del rais. «Le notizie non sono ancora certe – si è poi limitato a dire lasciando Montecitorio -. Sto preparando una dichiarazione e sto cercando di mettermi in contatto con il ministro della Difesa con una linea diretta con Misurata». Il leader della Lega, Umberto Bossi, si è invece limitato a dire che «ora bisogna mandare i clandestini libici a casa».
«VITTORIA DEL POPOLO» – Dal governo italiano arriva anche il commento del ministro degli Esteri, Franco Frattini: «La morte di Gheddafi, se confermata, sarebbe davvero una grande vittoria del popolo libico». Per il titolare della Farnesina si tratta di «un grande passo avanti che si è concluso in modo tragico perchè il dittatore si è rifiutato fino all’ultimo di arrendersi alla Giustizia internazionale che non lo avrebbe certamente impiccato ma lo avrebbe giudicato secondo le regole».
«DOBBIAMO GIOIRE» – Anche il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha commentato l’uccisione del rais: «Adesso la Libia ha 30 giorni per dotarsi di un governo provvisorio ma già oggi nasce una nuova Libia: dobbiamo gioire perché senza l’intervento nostro e della Nato sarebbero partite migliaia persone in più come profughi e non avremmo più avuto un partner né per l’immigrazione né per il commercio. Abbiamo ottenuto risultati umanitari e concreti».
«UNA MORTE GLORIOSA» - Non troverà probabilmente molti consensi nella coalizione di governo il commento di Mario Borghezio, eurodeputato della Lega Nord, che ha definito Gheddafi «un grande leader, un vero rivoluzionario non confondibile con i nuovi dirigenti libici portati al potere dalle baionette della Nato e dalle multinazionali del petrolio». Secondo Borghezio, quella di Gheddafi «è stata una morte gloriosa. Onore delle armi al templare di Allah. Anche se sono stato il primo e forse il solo a criticare il modo con cui è stato ossequiato in Italia recentemente, devo dire che è stata certamente una morte gloriosa e con le armi in pugno in mezzo ai suoi pochi fedeli che gli erano rimasti».
«ORA UN PAESE LIBERO E UNITO» – Anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha preso la parola su quanto accaduto a Sirte. «Si chiude una pagina drammatica in Libia – ha detto il capo dello Stato rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano cosa cambia ora in Libia -. C’è da augurarsi che si costruisca un paese nuovo, libero e unito».
Hillary Clinton interviene da Kabul (Epa) |
WASHINGTON – Ucciso Muammar Gheddafi, che cosa succederà sul fronte libico? A poche ore dalle prime indiscrezioni sulla morte del Colonnello, i leader internazionali reagiscono e provano a ipotizzare le conseguenze sulla guerra ancora in corso. «La fine di Gheddafi non significa necessariamente la fine dei combattimenti in Libia», interviene il segretario di Stato Usa Hillary Clinton, in un commento catturato dai microfoni di Cbs News. La Clinton – che parla da Kabul, dove è in visita – precisa di non essere ancora in grado di confermare la morte di Gheddafi ma dice che, se fosse vera, «la sua cattura o uccisione sarebbe uno sviluppo significativo» e lei tirerebbe «un sospiro di sollievo».
LE ALTRE REAZIONI – Tra i primi leader internazionali a intervenire, c’è il presidente russo Dmitrij Medvedev«Speriamo che ci sarà pace in Libia e che tutti quelli che stanno governando il Paese, i differenti rappresentanti delle tribù libiche, raggiungeranno un accordo finale sulla configurazione del potere e la Libia sarà uno stato democratico moderno». La «riferita morte» di Muammar Gheddafi «segna la fine di un’era di dispotismo e repressione della quale il popolo libico ha sofferto troppo a lungo» è invece la reazione dei vertici Ue, il presidente della Commissione Josè Manuel Barroso e il presidente permanente del Consiglio Herman Van Rompuy, in una dichiarazione congiunta. La morte di Gheddafi «chiude un periodo tragico nelle vite di tanti libici», che possono dire «con orgoglio e fiducia di essersi liberati un regime che li ha oppressi e terrorizzati per oltre 40 anni» aggiunge l’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune europea, Catherine Ashton.
Redazione Online