BATTUTO IL CAGLIARI 2-1. Segnano Thiago Motta (in fuorigioco) e Coutinho. Ma Sneijder si fa male di nuovo: fuori 20 giorni. 0-0 al FRANCHI. Rossoneri bravi ma troppo buoni. Non affondano e i viola si salvano. Clamoroso palo di Pato, gol valido annullato a Seedorf. Il Pocho: ci abbiamo provato fino alla fine e questo è ciò che conta. Un gol del Napoli annullato per un fuorigioco inesistente. Reja: un risultato importantissimo, siamo stati bravi
MILANO – Non è stata una grande vittoria, quella dell’Inter con il Cagliari, però è stata una vittoria (la seconda in cinque partite a San Siro) e questo è fondamentale per la stagione nerazzurra, con i tempi che corrono e la classifica che è sempre sconcertante. La squadra di Ballardini ha cominciato a giocare anche in attacco, soltanto quando si è trovata sotto di due gol e la prima rete interista, quella di Thiago Motta, è stata segnata con il n. 8 in fuorigioco (Ballardini furente). Con tutte queste premesse e senza concedere nulla ai progetti di rimonta, che sono suggestivi, ma poco aderenti alla realtà, la partita contro i rossoblù può essere importante per il futuro.
PROVE – Ranieri si è trovato costretto a lanciare Coutinho dal primo minuto, dopo l’ennesimo problema muscolare accusato da Sneijder nel riscaldamento (stiramento di secondo grado al retto femorale della gamba destra: almeno 20 giorni di stop). Nell’intervallo, invece, ha scelto di lanciare Alvarez al posto di Zarate, che giocava non male, ma da solo e continuava a scivolare, modificando addirittura il sistema di gioco (dal 4-3-1-2 al 4-2-3-1). Nessuno dei due ha deluso, così come è stata interessante la prova di Obi, quando è entrato al 23’ della ripersa al posto di Courinho stremato. È venuto il momento di provare con maggiore insistenza sia Coutinho sia Alvarez sia Obi, perché bisogna pur capire se questi tre giovani sono o non sono da Inter.
SENZA PAURA – Siccome su di loro la società ha investito non soltanto denaro, ma anche credibilità, non ha senso rimetterli subito in panchina o in tribuna (dove sarebbe andato Alvarez senza l’infortunio di Sneijder). In uno spazio ragionevole di tempo bisognerebbe verificare quali margini di miglioramento hanno e soprattutto se possono essere uomini importanti per il futuro, perché è evidente che l’Inter si avvia verso un cambio generazionale che sarà sicuramente traumatico, per tutto quanto ha rappresentato la vecchia guardia, ma che non potrà essere differito ancora. È il momento di puntare sui giovani, senza esporli a rischi eccessivi e senza bruciarli, ma mettendoli alla prova. Senza paura. Lo scudetto è andato (da un pezzo), questo può diventare un anno fondamentale per programmare il futuro e ripartire.
Fabio Monti
FIRENZE – Un gol annullato a Seedorf nel primo tempo, un palo di Pato nel secondo. Il Milan fa 0-0 a Firenze e spreca l’occasione di volare in testa alla classifica, almeno per una notte. Rossi esordisce bene sulla panchina della Fiorentina. Ma la differenza, in campo, è tantissima. I rossoneri sono padroni del campo e se non portano a casa i tre punti è solo perché non mostrano la cattiveria necessaria per colpire una squadra che, almeno all’inizio, è sembrata in bambola. Pato, che a Firenze aveva segnato quattro gol nelle precedenti quattro vittorie del Milan, entra troppo tardi. Un errore di Allegri. Il brasiliano è il più determinato sotto porta. Ibra e Robinho girano al largo, Pato, al rientro dopo due mesi, colpisce un palo interno con un diagonale secco a portiere battuto e costringe lo stesso Boruc ad un’uscita tempestiva per salvare la propria porta.
FRENATA – Così, dopo cinque vittorie, il Milan si ferma. Per un eccesso di sufficienza. Non è questa la squadra che può battere il Barcellona. La Fiorentina si accontenta. Ordinata e intimorita all’inizio, più propositiva e determinata nella seconda parte della ripresa quando riparte veloce ma rischia anche di più. Il pari, senza Jovetic e mezza difesa, vale quanto una vittoria. Il Milan è più quadrato, più tosto, più squadra. E quindi per tutto il primo tempo controlla il gioco, fa possesso palla, serve Ibra che non dà punti di riferimento e fa paura alla tenera Fiorentina, ma non affonda. E quando lo fa trova sulla sua strada l’arbitro Mazzoleni.
FUFFA – Il gol di Seedorf, su assist del solito Ibra, è annullato per un fuorigioco che non c’è. Aquilani, sempre su suggerimento dello svedese, non trova la porta. Molta fuffa, poca sostanza. Nella ripresa Rossi cambia la Fiorentina. Cerci, che non riesce quasi mai a saltare l’uomo, lascia il posto al generoso Silva. Il Milan, dopo un tiro di Nocerino al 5’, rallenta il ritmo e fa meno paura. Sino all’ingresso di Pato, un incubo da queste parti. Il brasiliano mette in crisi la difesa viola. Allegri alla fine si morde le mani: l’avesse messo prima forse avrebbe vinto la partita.
ALESSANDRO BOCCI
NAPOLI – E’ la notte magica di Napoli-Lazio, sfida cruciale per misurare forze e risorse delle due squadre. Da una parte la tenuta della Lazio in testa alla classifica dopo il grande lavoro fattoi da Reja sui biancocelesti. Dall’altra la tenuta psicologica del Napoli, dopo la lunga pausa per gli impegni della Nazionale.
E alla fine finisce 0-0 con il Napoli che può avere il rammarico di non avere deciso da subito di fare il proprio gioco. Anche se la Lazio ha fatto un pressing
che ha molto fermato gli azzurri.
A fine match Lavezzi, deluso per non aver segnato pur essendo stato forse il migliore degli azzurri, ha solo potuto dire: «Ci abbiamo provato fino in fondo, ma Marchetti stasera ha fatto delle parate incredibili».
Mazzarri deluso ma soddisfatto della prestazione dei suoi: «Dico quello che ho detto ai ragazzi nello spogliatoio, che per me oggi abbiamo vinto 4-0 e abbiamo fatto una partita fenomenale». Lo 0-0 non accontenta Walter Mazzarri, ma lui la prende con filosofia. «La squadra ha fatto il possibile e l’impossibile – ha continuato l’allenatore del Napoli ai microfoni di Sky – ma la palla non voleva entrare. Speriamo di vincere quando non meriteremo».
Ben felice Reja: «Bravissimi i miei, grandi i centrocampisti e grazie a Marchetti che ha fatto due interventi decisivi, ma il merito di questo risultato positivo è di tutta la squadra che lascia Napoli con un risultato importantissimo anche dal punto di vista della fiducia. Vincere il campionato? Mi sembra impossibile, ma certamente ce la metteremo tutta per fare il meglio possibile».
Le formazioni
Napoli (3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Maggio, Inler, Dzemaili (13′ st Gargano), Dossena (28′ st Pandev); Lavezzi, Hamsik; Cavani.
A disposizione: Rosati, Fideleff, Mascara, Fernandez, Lucarelli.
Allenatore Mazzarri.
Lazio (4-3-2-1): Marchetti; Konko (5′ st Scaloni), Diakité, Stankevicius, Radu; Brocchi, Ledesma, Lulic; Hernanes (5′ st Matuzalem), Sculli (38’ st Gonzalez); Cisse.
A disposizione: Carrizo, Stendardo, Rocchi, Lorik. Allenatore Reja.
Arbitro: Rizzoli di Bologna.
Note: spettatori 40mila.
Ammoniti Cisse, Radu, Stankevicius
Redazione Online