LO RIPORTA «LA STAMPA»: PRESTITO A TASSI INFERIORI DI QUELLI DI MERCATO. Pronti 600 miliardi per dar tempo al governo Monti. La Francia: «Pieno sostegno, ma Roma faccia quel che deve fare»
Il nerissimo venerdì dei titoli di Stato italiani, con la tempesta perfetta che ha portato i rendimenti dei Btp decennali fin sulla soglia dell’8% non è rimasto senza conseguenze. Più di tutti si è fatto sentire domenica Nicolas Sarkozy. In una nota attribuita alla Presidenza della Repubblica, l’Eliseo incalza il governo di Mario Monti «a fare quello che deve» ribadendo la convinzione condivisa con il cancelliere Angela Merkel che senza l’Italia, non c’è nè l’Europa e tantomeno la moneta unica. È questa la stessa idea che, come ha anticipato domenica da «La Stampa» avrebbe spinto il Fondo monetario internazionale a rendere disponibile un piano di salvataggio per l’Italia da 600 miliardi di euro. Il prestito a tassi di favore darebbe al governo Monti il tempo sufficiente, 12-18 mesi, per avviare le riforme. Il quotidiano torinese riferisce anche di una telefonata già intercorsa tra il direttore del Fondo Christine Lagarde e lo stesso Monti.
LA REVISIONE DEI TRATTATI – Nelle ultime ore, della revisione dei trattati europei, altro passo ritenuto da più parti inevitabile per salvare l’euro, non si parla più di consultazioni a due, tra Francia e Germania, ma di un’iniziativa a tre, con l’Italia, per mettere a punto le proposte da portare agli Stati membi. Almeno queste sono state le parole del ministro francese al Bilancio, Valerie Pecresse, secondo la quale «serve una nuova governance con veri regolatori e vere sanzioni, che dia veramente fiducia».
GLI IMPEGNI DI ROMA – «Se esiste un problema italiano, è il cuore dell’eurozona a essere colpito» è la dichiarazione dell’Eliseo da dove viene anche ribadito «l’impegno molto forte di Nicolas Sarkozy e Angela Merkel per sostenere l’Italia». Spetta comunque all’Italia «fare quello per cui questo Paese si è impegnato»: e gli impegni di Roma «non sono messi in dubbio da nessuno».
IL PIANO DEL FONDO – Il prestito fino a 600 miliardi del Fmi garantirebbe all’Italia condizioni migliori rispetto ai mercati con tassi tra il 4 e il 5% contro l’effettivo 7-8%, mettendo al riparo Roma dalle previsioni al rialzo sui titoli di Stato. L’ anticipazione non è stata smentita. Secondo il senatore Pdl ed direttore del Fmi per l’Italia Lamberto Dini «non ci sono segnali di un intervento del Fondo che, in ogni caso, dovrebbe essere Monti a chiedere»